L’odio woke non si ferma più: “Appesi per i piedi”, “Salvini legato”

· 17 Settembre 2025


Cari ascoltatori, ormai è difficile stare dietro alle notizie che raccontano le manifestazioni di intolleranza, di odio radicale che provengono dal bel mondo della gauche. Gli ultimi due episodi ci spingono a tentare di ricavarne anche una conclusione generale. Il primo è avvenuto al Consiglio comunale di Genova: il centrodestra ha osservato un minuto di silenzio in memoria di Charlie Kirk – cosa sensata perché è stato ucciso per le sue idee – e da sinistra è subito partita l’accusa che fosse un atto illegittimo. A quel punto una consigliera di Fratelli d’Italia avrebbe detto: “Preoccupatevi di cosa c’era scritto sul proiettile, siete entrati qua cantando Bella ciao”, facendo notare che l’inno dei progressisti era stato scritto sulla pallottola che ha ucciso Kirk. Allora il consigliere del Pd Claudio Chiarotti, invece di farsi qualche domanda, si è rivolto alla collega con il seguente fuorionda: “Non dire cazzate, vi abbiamo già appeso per i piedi una volta”.

Il secondo episodio ci riguarda ancora più da vicino, perché nella sede della Lega di Cornate D’Adda alcuni gentiluomini, al momento ignoti, hanno lasciato scritto la seguente perla: “Lega Salvini e lascialo legato”. Non sappiamo quali retro-pensieri ci siano dietro all’idea di legarlo, ma temiamo che siano analoghi a quelli del sincero democratico di Genova. Immaginate che cosa sarebbe successo se avessero scritto: “Lega la Schlein e lasciala legata”. Come minimo sarebbe stata sospesa la programmazione tv e sarebbe stato lanciato l’allarme fascismo a reti unificate, con hastag “Giù le mani da Elly” ovunque. Ma di Salvini si può tranquillamente dire.

Insomma, ormai è una coazione a ripetere il “fascismo degli antifascisti” – come diceva Leonardo Sciascia – che si è manifestato anche nell’uccisione di Charlie Kirk. Lorsignori sostengono che non ci sia alcun legame con quella storia americana, ma l’ottica culturale è la stessa: la sinistra nostrana utilizza il medesimo alfabeto woke, e su entrambe le sponde dell’Atlantico i dem sono scissi dalla realtà, dalla vita, dal lavoro, dai problemi delle famiglie. Per questa sinistra contemporanea l’altro non esiste e non deve parlare – come ha detto il comico in disarmo Enzo Iacchetti di fronte a un signore che difendeva le ragioni dello Stato d’Israele – e se si permette va appeso per i piedi, oppure va legato. Il tutto nel silenzio negazionista del mainstream, anzitutto giornalistico. Noi che non siamo mainstream non cesseremo di sottolineare il fascismo degli antifascisti. E, anche in questo senso, possiamo anticipare che la festa di Pontida sarà anche un grande raduno in nome del free speech, della libertà d’espressione, di parola, di pensiero. Perché oggi tutto questo in Occidente è a rischio. Noi siamo pronti a combattere questa battaglia. Non riusciranno a zittirci.

(Foto Facebook – Lega Cornate d’Adda)


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