Toti si dimette, governano i giudici
Giovanni Sallusti · 26 Luglio 2024
Cari ascoltatori, ancora una volta, oggi o comunque a breve, perde la politica. Secondo le copiose indiscrezioni delle ultime ore Giovanni Toti sta per dare (o sta già dando) le dimissioni da presidente della Liguria. Toti si sarebbe deciso a muovere questo passo per una strategia giudiziaria verso cui ci pare lo abbiano strettamente incanalato i pm inquirenti: l’alternativa sarebbe stata affrontare un lungo processo rimanendo sempre agli arresti domiciliari.
Oggi, quindi, perde la politica: non come destino personale del presidente della Liguria, e neppure come mestiere, o come ceto privilegiato o presunto tale. La politica perde piuttosto nella sua essenza, come amministrazione democratica della polis basata su un rapporto tra governanti e governati all’interno di regole e di codici, certo: ma regole e codici autonomi, propri di uno specifico campo, cioè la politica. Quando invece un altro potere o organo dello Stato esonda e crea smottamenti nella politica, perde l’architrave dello Stato liberale moderno, cioè la separazione dei poteri, perde Montesquieu. È quel che è accaduto: gli inquirenti hanno fatto capire a Toti che l’unico modo per riottenere la libertà era rinunciare al suo ruolo politico.
In questo meccanismo, in cui Toti è intrappolato, è difficile non vedere questa esondazione. Ed è più inquietante ancora se pensate che, come ha detto giorni fa su Radio Libertà il nostro Giuliano Zulin, e come ripete oggi la Verità, in una recente classifica sui governi territoriali la Liguria risulta addirittura l’ente meglio amministrato d’Italia. Si tratta di uno studio, l’European Quality of Government, che proviene dal Dipartimento di scienze sociali dell’Università di Göteborg (non credo sia un covo di sovranisti): misura la qualità dei governi territoriali europei su un paniere di parametri fondati sulla percezione dei cittadini. Ebbene, la classifica delle Regioni italiane vede al primo posto la Liguria, con un indice di gradimento da parte dei cittadini liguri del 90%. Al secondo posto ci sono le Marche con il 67% e al terzo la Lombardia con il 59%: la Liguria amministrata da Toti in questa classifica non solo è prima, ha anche scavato un fossato.
Sappiamo quindi che l’amministrazione di Toti finora è stata virtuosa; e che gli eventuali reati che gli sono contestati dovranno essere verificati e giudicati in eventuali tre gradi di giudizio, fino alla Cassazione. Toti è invece obbligato a lasciare la sua carica addirittura prima dell’udienza preliminare: siamo ancora in quella notte della Repubblica che dura dal 1992, da Tangentopoli, dagli anni in cui emerse un pool di magistrati che convocava conferenze stampa contro il sistema politico, quindi non occupandosi di singoli reati ipoteticamente commessi da singole persone, ma irrompendo nel campo della cosa pubblica. E guarda caso si irrompe ancora oggi, in quasi tutti i casi, nella metà campo non di sinistra. E questa è una notte che non finisce mai.
rosario nicoletti Di 26 Luglio 2024 alle 16:43
E’ una scena alla quale assistiamo da più di trenta anni con alti e bassi a seconda dei governi in carica o dei risultati di elezioni. Non c’è il coraggio di affrontare alla radice la questione, che dovrebbe consistere nel riportare i magistrati nella comunità degli umani, mentre oggi vivono in una bolla separata dal resto del mondo, nella quale qualsiasi “stranezza” non è sindacabile.