Salvini: Noi mai con la “Commissione Guerra-Tasse-Sbarchi”

· 19 Luglio 2024


Pochi minuti prima di entrare alla Camera per l’approvazione del decreto Salvacasa, è stato con noi il segretario della Lega e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, intervistato dal direttore di Radio Libertà Giovanni Sallusti.

Abbiano cominciato la chiacchierata riprendendo il tema Unione europea e la posizione della Lega e dei Patrioti, che già avevamo sintetizzato ieri con lo slogan “Ursula not in my name”. La composizione della Commissione europea, ha detto Salvini, è frutto di “un grande accordo di potere, di spartizione, di prebende: uno schiaffo alla democrazia. Visto che gli elettori italiani, francesi, tedeschi e di altri Paesi europei hanno votato per un cambiamento, questo sbilanciamento a sinistra è un peggioramento rispetto al passato. Il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, che non penso possa essere tacciato di partigianeria, ha criticato questo programma che prevede 1.100 miliardi di nuove tasse nei prossimi dieci anni. Nel nome del fanatismo pseudogreen”.

La domanda è: “Chi paga? Ursula? Le grandi aziende che l’hanno sostenuta? Pagano i singoli europarlamentari che l’hanno votata? 1.100 miliardi in dieci anni, con il rischio di avere le aziende italiane ed europee fuori mercato. Bisogna ricordare che il 2023 è stato l’anno record mondiale di emissioni di CO2 nell’aria. L’Europa, Italia compresa, fra sacrifici, nuove tasse, nuovi vincoli burocratici, ha ridotto di 200 milioni le tonnellate di CO2 messe nell’aria. Ma intanto la Cina le ha aumentate di 460 milioni, più del doppio. Ergo, Radio Libertà può annunciare che il confronto Cina-Europa vede il mondo più inquinato e l’Occidente più disoccupato. Se si asseconda il fanatismo del green deal, sostanzialmente si aiutano Cina e India a discapito degli artigiani, degli operai, degli imprenditori, dei produttori italiani ed europei ”.

La reazione a questa politica autolesionista non si fermerà, dice Salvini: “Sta crescendo un’opposizione dentro e fuori dalle istituzioni, democratica e pacifica, che ribalterà alcune delle scelte di interesse e di potere che la Von der Leyen ha ribadito ieri in Aula, cercando di promettere tutto a tutti. Un inizio né democratico né rispettoso della volontà popolare, ma non credo che questa Commissione andrà lontano. I numeri della Lega e del gruppo dei Patrioti, il terzo gruppo a Strasburgo, potranno cambiare le cose”.

Poi c’è la retorica dei giornaloni, il cordone sanitario attorno alle destre, sempre descritte come armate delle tenebre: “Accade perché hanno il terrore di chi non è sul mercato, perché la Lega, come i francesi, gli ungheresi, gli austriaci, i fiamminghi, gli olandesi, gli spagnoli, non sono convincibili con le promesse. Voglio vederli, sul tema sicurezza, immigrazione, contrasto al fanatismo islamico, difesa di Israele, difesa della cultura, dei valori e delle libertà occidentali: questa maggioranza poggia sui verdi, che sono  dei comunisti travestiti. Già la sola idea del cordone sanitario dovrebbe fare inorridire qualsiasi democratico”.

“Ma nel gruppo dei Patrioti, con cui la Von der Leyen non si è neanche degnata di parlare, ci sono partiti al governo in Italia, in Ungheria, in Olanda, presto in Austria e in altri Paesi, in Francia. Vedremo che cosa succederà, perché invece il modello Von der Leyen è lo stesso di Macron: guerra, tasse e sbarchi. Questa è una Commissione guerra-tasse-sbarchi. Ora si parla di una difesa comune europea, è l’antipasto della terza guerra mondiale, con a capo un francese guerrafondaio”.

Oggi in Aula in Italia va in scena una voce della contro-agenda, la “parte costruttiva” per chi non condivide le politiche europee: il piano Salvacasa. “È la risposta leghista e del governo italiano alla follia anti-occidentale di questa nuova tassa europea sulla casa. Questa legge semplificherà la vita a milioni di italiani, ostaggi della burocrazia, che non possono valorizzare le loro abitazioni per alcuni centimetri di finestra e cose simili. Si passa dalla parte del cittadino: dal silenzio-rigetto (se il Comune non rispondeva alla richiesta, il cittadino non poteva fare nulla) si passa al silenzio-assenso, ovvero se entro 30 o 45 giorni, l’ufficio pubblico non mi risponde, vuol dire che posso fare i lavori che ho chiesto di eseguire”.

Questi sono punti di una rivoluzione liberale che non sarebbe dispiaciuta a Silvio Berlusconi: “Sull’intitolazione a lui di Malpensa si sono scatenate polemiche ingenerose. Al di là della politica, è stato uno dei più grandi imprenditori italiani degli ultimi cento anni, uno dei più grandi creatori di lavoro e di ricchezza, di innovazione, di modernità”.

La Lega ha una posizione storicamente lineare sul sostegno a Donald Trump alla Casa Bianca: “Vedo caos a sinistra e compattezza, serietà e serenità fra i repubblicani. Qualche giornalone di sinistra si è inorridito perché ho detto che un certo clima di odio è alimentato dalle sinistre, dagli estremisti, non solo negli Stati Uniti ma anche in Italia e in Europa. Per la pace, l’equilibrio mondiale, la difesa dei valori e delle libertà occidentali, il contrasto al traffico di esseri umani e all’immigrazione clandestina, un governo a guida repubblicana sarà sicuramente più in sintonia con il nostro governo”.

A proposito di temi civili, si è vista la piazza della sinistra inneggiare agli arresti domiciliari di un avversario politico, Giovanni Toti: “Squallidi. Mi viene in mente Leonardo Sciascia: fermiamoci ai quaquaracqua. Ma è così pericoloso? Per togliere la libertà a qualcuno devono esserci tre possibilità: il pericolo di fuga o di inquinamento delle prove o di reiterazione del reato. Ma dopo quattro anni di pedinamenti e intercettazioni e dodicimila pagine di atti, teoricamente con prove e controprove, dove possono risiedere questi requisiti? È una scelta politica, non in base a una sentenza ma in base a un sospetto, a pezzi di intercettazione e a mezze interviste. Così si può rovinare la vita di chiunque, politico o cittadino: in un Paese civile si è colpevoli dopo tre gradi di giudizio. Invece puoi rimanere coinvolto senza colpa e rimanere dentro per mesi, poi magari verrai assolto o non inizierà neanche il processo perché lo stesso pm chiederà l’archiviazione, ma intanto tu sei rovinato. Quello che sta accadendo a Genova è gravissimo, non per la politica, ma per la democrazia”.

La politica, continua Salvini, è però anche bella, “è riuscire a usare i voti, la fiducia e anche i contributi economici che lecitamente i cittadini ti danno per semplificare e migliorare la vita delle persone: stiamo lavorando per alzare il tetto della flat tax, per agevolare non solo le partite Iva ma anche i lavoratori dipendenti che hanno entrambi i redditi; stiamo lavorando sul tema pensioni per agevolare il ritorno alla vita familiare; penso anche al nuovo codice della strada che spero dopo oltre un anno di discussione venga approvato in Parlamento. Se da ministro”, riprende Salvini, “puoi sbloccare ferrovie ferme da tempo, puoi lavorare alla Tav in Piemonte, alla Diga di Genova, alle Olimpiadi fra Milano e Cortina, al progetto del ponte sullo Stretto, all’alta velocità, alla riqualificazione di decine di migliaia di case popolari, ecco, ovviamente, poi si resta amareggiati per le scelte antidemocratiche di Bruxelles o per alcune scelte giudiziarie che sanno di politica e non di giustizia”.

E da ultimo il tema dell’autonomia: “L’autonomia può significare avere più medici, più infermieri, avere servizi regionali più veloci, avere più offerta culturale e spendere meglio i soldi dei tuoi cittadini riducendo le tasse: sono convinto che quando toccheranno con mano che cosa significa gestire meglio il potere a livello locale, tutti, da nord a sud, vorranno gestire queste competenze”.


Opinione dei lettori

Commenta

La tua email non sarà pubblica. I campi richiesti sono contrassegnati con *




Radio Libertà

Background