On. Salis, almeno ci eviti le cazzate “antifasciste”
Giovanni Sallusti · 7 Ottobre 2025
Cari ascoltatori, speriamo che Ilaria Salis ci risparmi le cazzate sull’antifascismo (scusate il linguaggio non stilnovista, ma è l’esasperazione), ora che per la seconda volta l’Europarlamento ha confermato per un soffio l’immunità alla europarlamentare di Avs, che non dovrà quindi tornare in Ungheria ad affrontare il famoso processo. Tra l’altro, sulla carta la maggioranza sarebbe stata largamente sfavorevole a Ilaria Salis, ma sono spuntati dei franchi tiratori nell’area di centro-destra; per quanto riguarda l’Italia, tendiamo a escludere che vengano dalla Lega e da Fratelli d’Italia…
Attenzione: non siamo felici quando qualcuno va in galera, anzi siamo saldamente garantisti anzitutto per gli avversari: però a patto che si affronti il procedimento giudiziario, perché le accuse sono sempre infondate fino a prova contraria. Ma se uno si sfila e impedisce a priori che le accuse vengano verificate, la musica cambia. Per di più non sono di peso secondario: l’onorevole Salis sarebbe alla sbarra per lesioni gravi, potenzialmente letali e altre attività criminose unitamente a un’associazione chiamata “banda del martello”, che, diciamo, non si ispira a principi gandhiani. Che non si vada a giudizio non è una buona notizia per chiunque abbia buon senso, men che meno per un garantista.
Dicevamo che ora almeno Ilaria Salis ci risparmi la lezioncina sull’antifascismo, perché invece ha festeggiato sui suoi social con la frase marziana “Siamo tutti antifascisti”. No onorevole, questa frase non ha senso per un’evidenza storica, che dal 1945 non esiste più il fascismo; per cui oggi, se vogliamo fare delle battaglie per la libertà, dovremmo definirci diversamente, per esempio anticomunisti, visto che la principale dittatura sulla terra, la Cina, è di stampo comunista; oppure anti-islamisti, visto che gli Stati o le entità che diffondono terrore nel mondo lo fanno 9 virgola 9 volte su 10 in nome di Allah.
Insomma, possiamo definirci tante cose, ma antifascisti è anzitutto un anacronismo. Inoltre il problema è il senso in cui lo intende lei, quell’utilizzo all’italiana del termine antifascista, che – privato del giusto significato di presidio della libertà contro ogni dittatura – viene scaraventato in una caciara ideologica sempre più bieca: antifascisti si sono definiti perfino galantuomini pro-pal che in questi giorni hanno devastato le piazze e bloccato il Paese, gente che inneggia agli eredi di coloro che con il nazifascismo invece ci stavano, i galantuomini di Hamas. Ricordiamo infatti che il Gran Mufti di Gerusalemme, autorità islamica palestinese, era un dichiarato alleato di Hitler e Mussolini.
Siamo di fronte a contorsioni ideologiche folli e, una volta di più, a un utilizzo strumentale di quella parola, da parte di una signora che ha già 4 condanne definitive, tra cui resistenza a pubblico ufficiale, esplosioni pericolose e invasione di edifici. Insomma non siamo lontano dal vero se diciamo che per lei è sinonimo di politica antagonista non sempre ispirata alla non violenza.
Tutto questo è già abbastanza mortificante e tristanzuolo: onorevole Salis, quantomeno ce le risparmi le lezioncine, anzi, le cazzate sull’antifascismo.