L’Albanese guru pro-pal nelle scuole: stiamo scherzando?!
Giovanni Sallusti · 12 Dicembre 2025
Cari ascoltatori, il tour di Francesca Albanese nelle scuole proprio non ce lo meritiamo: pare che la relatrice “poco speciale” dell’Onu, in difficoltà nel dibattito pubblico dopo che è emersa la sua vicinanza a certe tesi che circolano nei pressi di Hamas, pare si stia riciclando come “docente speciale”, con una serie di incontri negli istituti italiani: l’iniziativa è promossa da una rete di insegnanti che si chiama “Docenti per Gaza”, già questo la dice lunga sulle priorità di costoro rispetto alla missione educativa per i nostri ragazzi.
Di “Docenti per Gaza” parla oggi con toni inquietati il quotidiano Il Tempo (ma visto che sono così appassionati, perché non vanno a insegnare là, nel paradiso di Hamas, così vedono come funziona davvero?), e sul sito di questo gruppo si legge che l’Albanese fa parte del progetto “Palestina racconta”: “Si tratta di un ciclo di incontri con un approccio necessariamente decoloniale”, cioè il vestito buono al party della bella società, che alla fine si traduce come vestito anti-occidentale, oicofobo avrebbe detto Roger Scruton, cioè nemico della nostra civiltà. Questo ciclo “si propone il duplice obiettivo di sensibilizzare gli studenti su cultura e storia della Palestina, superando le narrazioni stereotipate” – tipo che Gaza è ancora in mano ai residui di una banda di assassini islamisti? – “e di portare la comunità studentesca a confrontarsi con il valore autentico della letteratura come strumento di memoria, identità e resistenza”, ti pareva che non ci ficcavano la resistenza, così da offendere una volta di più i veri resistenti al tempo del vero fascismo.
Tra l’altro, la medesima Albanese, come ha raccontato il Giornale pochi giorni fa, la si è vista parlare in collegamento a un convegno dove erano presenti alcuni leader di Hamas: a questi gentiluomini ha detto “avete il diritto di resistere”. Tutto torna, coerentemente: l’Albanese è colei che redarguiva pubblicamente i sindaci, peraltro di sinistra, se si permettevano all’interno di un evento – già tutto sbilanciato sulle ragioni dei palestinesi – di ricordare gli ostaggi israeliani. Ed è quella che straparla di resistenza ogni due per tre, che più volte ha sminuito e relativizzato il 7 ottobre raccontando che viene da una storia di violenza precedente; ed è quella che, di fronte all’irruzione degli squadristi pro-pal nella redazione de La Stampa, ha detto che quell’aggressione è anche un monito per i giornalisti.
Ci chiediamo: una così che cosa diavolo può avere da insegnare ai nostri ragazzi? Che contributo può portare nelle scuole italiane, agli occhi di chiunque abbia una normale adesione al mondo? La ciliegina sulla torta, stortura su stortura: chi agli incontri vuole fare domande (tutto avviene in videocollegamento) deve prima compilare un modulo con i quesiti. Insomma, le domande all’Albanese vengono filtrate, non sia mai che a qualche studente venga in mente di chiedere qualcosa di non gradito, magari basato sulla realtà, tipo che ci facesse a convegno con quelli di Hamas… Più follia di così: Francesca Albanese guru pro-pal nelle scuole italiane no, dai.
