Ma davvero al Quirinale c’è chi spera in uno “scossone”?

· 18 Novembre 2025


Cari ascoltatori, se è vero che, come riporta oggi con evidenza La Verità di Maurizio Belpietro, un consigliere del presidente della Repubblica ha espresso preoccupazione perché la maggioranza del governo di centrodestra è troppo salda e non si intravvedono crepe, e se è vero che ha suggerito contromisure in chiave elettorale futura e ha anche evocato scossoni provvidenziali, allora questa è una notizia.

Noi non sappiamo se sia vero; se lo fosse – per quanto non piaccia al mainstream dei colleghi carini e politicamente corretti che in queste ore la stanno buttando in caciara, rovesciando la questione addosso o ai partiti di governo o a Belpietro per un surrettizio vilipendio del capo dello Stato – non solo sarebbe di rilevanza giornalistica, ma sarebbe istituzionalmente grave. Peraltro, riguarderebbe un consigliere del presidente e non Sergio Mattarella, quindi non ci sarebbe alcuna lesa maestà (la quale, per inciso, è un residuo di mitologie d’altri tempi, sarebbe ora che anche il Quirinale fosse esposto alla libera critica, civile e composta, del dibattito democratico).

Insomma, secondo La Verità, ci sarebbe preoccupazione presso l’entourage del Quirinale perché Giorgia Meloni e il governo di centrodestra arriverebbero troppo forti al prossimo appuntamento elettorale: tant’è che si starebbe ragionando su una grande lista civica nazionale, diciamo che un po’ richiamerebbe l’Ulivo, uno di quegli esperimenti da laboratorio che in genere vanno fortissimo nei talk show e sugli editoriali, ma malissimo alle urne. Poi, per bocca di Francesco Saverio Garofani, a quanto riferisce Belpietro, si è andati oltre: questo consigliere avrebbe considerato che un anno e mezzo forse non basterà per trovare qualcuno che batta il centrodestra, per cui ci vorrebbe un provvidenziale scossone. Non è qualcosa di alieno alla Storia d’Italia, da quando c’è la seconda Repubblica di scossoni mediatico-giudiziari-istituzionali a danno della maggioranza di centrodestra e del presidente del Consiglio ne abbiamo visti, non possiamo far finta di vivere in una bolla irenica.

C’è anche un altro mero dato di cronaca che è legittimo sottolineare: Francesco Saverio Garofani ha alle spalle tre legislature nei gruppi parlamentari della sinistra, l’Unione prima e il Partito democratico poi. Non dubitiamo dei suoi meriti per aver successivamente avuto quest’incarico, riferiamo un dato. Infine, la storia dice che in Italia abbiamo assistito ad attivismi quirinalizi per intervenire, cambiare, scomporre, ricomporre il quadro politico. Ai tempi della presidenza Napolitano furono addirittura oggetto di storiografia, sono agli atti: in quel caso il presidente in persona lavorò per incrinare la maggioranza di centrodestra che aveva come presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, con l’operazione Fini; e ricevette Mario Monti prima di dargli l’incarico scalzando il governo di centrodestra.

La cronaca di oggi pubblicata da La Verità (Belpietro avrà le sue fonti, non scrive cose a caso), che non sappiamo se sia vera, dice che un consigliere del Quirinale vorrebbe uno scossone contro la maggioranza di centrodestra eletta dagli italiani. Ebbene, o si dimostra in modo chiaro che sono illazioni infondate, oppure non solo è giornalisticamente una notizia, ma è politicamente e istituzionalmente molto inquietante.


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