Scoop di Ranucci: le destre fanno politica!
Giovanni Sallusti · 27 Ottobre 2025
Cari ascoltatori, ieri sera è stata la gran soirée del ritorno di Report dopo l’attentato di cui è stato vittima il conduttore Sigfrido Ranucci (cui ribadiamo la nostra solidarietà) e dopo la cagnara con cui la gente che piace ha strumentalizzato l’episodio, violentando la logica e collegandolo con un presunto clima attribuito alla destra che è al governo. Ranucci ha poi riesumato un po’ di vittimismo che non c’entra con l’attentato, ma con la persecuzione del libero giornalismo centrata sul garante della privacy: un servizio di Report ha presentato come un inaccettabile scandalo che una figura apicale del deep state sia vicina al principale partito di governo, Fratelli d’Italia, mentre nessuno ha avuto da ridire quando altri garanti in altre stagioni politiche erano vicini al Pd.
Tornando a noi, ieri sera da Report ci si aspettava almeno un Watergate, ma il grande scoop che Ranucci ci ha consegnato è che… le destre fanno politica. Incredibile, vero? Le destre europee dialogano tra loro, esprimono fondazioni, scrivono documenti programmatici, arrivano perfino a parlare con la destra americana dell’orco Trump. Secondo i colleghi di Report, è il disegno di un fosco scenario che attenta alle istituzioni europee. Il servizio era imperniato attorno a questo documento intitolato “The great reset”, che non è un testo maligno o diabolico, ma la presentazione di una serie di proposte per ripristinare la sovranità degli Stati membri nell’Unione Europea: in pratica un progetto ispirato non a Himmler, ma a Margareth Thatcher, che già alla fine degli anni 80 diceva di non capire perché gli Stati europei debbano cedere sovranità a un leviatano con sede a Bruxelles quando potrebbero semplicemente cooperare tra loro.
Insomma, queto documento è stato il gancio cui appendere il romanzone delle destre che a Bruxelles cercano di minare l’Unione Europea, la quale per lorsignori, che sono fideisti, è un moloch incontestabile, per cui chi la critica è immediatamente squalificato, a prescindere da qualunque razionalità politica. Report è inciampato anche in qualche svarione, ha spiegato Francesco Giubilei, presidente di Nazione Futura. Oggi Giubilei spiega su Libero che nessuna realtà italiana ha contribuito a redigere “The great reset”, che non è vero che Nazione Futura riceva finanziamenti da fondazioni di Ungheria, Polonia e Stati Uniti, che non è vero che lui rifiuta interviste sul tema, come adombrava un servizio di Report, ne ha rilasciata di recente una di più di un’ora, che però non è andata in onda.
Ma questi dettagli stanno a valle. A monte ci sono altre cose, altri esempi: Report ha presentato come anomalia il fatto che la principale fondazione conservatrice americana, la Heritage Foundation, abbia addentellati e faccia un lavoro di confronto e anche di lobbying a Bruxelles. Finché fanno lobbying le mega società che rappresentano gli interessi green, la transizione energetica, è virtuoso, salvo poi portare a casa genialate come il green deal. Ma se fa lobbying il mondo conservatore, è subito trama criminale. Pare anche sia scandaloso che gli orbaniani ungheresi parlino con i conservatori polacchi, che a loro volta parlano con Giorgia Meloni: vorremmo ricordare che, incredibilmente, appartengono allo stesso gruppo europeo, e che tutti insieme hanno rapporti con i conservatori d’oltreoceano. E infatti esiste un movimento conservatore occidentale che sta rivoluzionando la politica, ha in mano le leve di governo in molti Paesi importanti, tra i quali il più importante, gli Stati Uniti. E dato che non fanno accademia, è normale che producano documenti, facciano accordi, spingano sulle loro priorità politiche e si oppongano a quelle dei socialisti e delle sinistre.
Così, alla fine lo scoop nel ritorno con gran fanfara di Ranucci in prima serata è stato un potente romanzone per dire che la destra fa politica. E lo chiamano giornalismo d’inchiesta.
