Il nemico dei pro-pal non è Israele, ma gli italiani!
Giovanni Sallusti · 2 Ottobre 2025
Cari ascoltatori, si chiamano pro-pal, ma in realtà sono i nuovi leader della sinistra; e il loro vero nemico non è lo Stato di Israele. Basta con questa balla del gruppo minoritario e residuale di estremisti: sono tantissimi e organizzatissimi, come si è visto ieri sera, preparati e con bandiere e slogan pronti. Appena monopolizzano le piazze italiane, la cosiddetta sinistra politica-istituzionale li insegue subito, acritica, servile. Ieri sera ai talk televisivi qualsiasi leaderino appartenente al variegato mondo progressista si è impegnato a celebrare le parole d’ordine della teppa pro Pal, quella che ha bloccato la stazione Cadorna a Milano, la stazione Termini a Roma, quella Centrale a Napoli, più Firenze e Bologna.
“Blocchiamo tutto”, “Sequestriamo il Paese”, sono i loro motti, parole che con il riformismo di sinistra non c’entrano evidentemente nulla. La verità, visti i fatti, è che i loro veri nemici sono il lavoratore italiano, tendenzialmente appartenente alle fasce economiche medio basse, che usa i trasporti pubblici per recarsi al lavoro e la cui giornata è fatta di incastri, minuti, fatica e sudore per portare a casa lo stipendio. Il loro nemico è l’operaio, cui hanno ormai sottratto completamente la rappresentanza sindacale, inclusa la Cgil, perché magari ha avuto il torto irredimibile di avere votato a destra, ha tradito i rappresentanti della battaglia della classe operaia, che però sono solo teorici, perché non hanno mai visto un tornio nella loro vita.
Il loro nemico, ancora, è lo studente normale – è ora di ri-sdoganare la bellezza di questo aggettivo – che magari viene da piccoli paesi e deve andare in treno all’università e non vorrebbe imbattersi in stazioni bloccate o nei picchetti dei collettivi che gli impediscono di esercitare il suo diritto allo studio. Il loro nemico è la persona fragile che ha bisogno di cure, che aveva una visita medica ma la salterà, grazie al delirio del bloccare tutto.
E il loro nemico chiaramente è a priori l’agente delle forze dell’ordine, siamo ancora inchiodati alla realtà immortalata da Pierpaolo Pasolini: il poliziotto è solo un proletario volgare che per uno stipendio spesso si deve sorbire le loro sassaiole, i loro sputi, i loro insulti, con regole di ingaggio che lo imprigionano. I loro nemici sono perfino i padri e le madri italiani: anzitutto in quanto tali, poiché affezionati a questo vecchio e retrivo modello di famiglia, e poi perché sono persone che dimorano nella realtà, che lottano e faticano nella realtà.
Per questi motivi per i pro-pal è solo retorica prendersela con lo Stato di Israele e con Benjamin Netanyahu: nella realtà il loro primo nemico è la maggioranza silenziosa delle persone, che vuole vivere, lavorare e usufruire di servizi decenti rispetto alla quantità abnorme di tasse che paga. Il nemico dei pro pal sono gli italiani.