Sveglia sinistra: l’islam vuole la pace di Trump
Giovanni Sallusti · 1 Ottobre 2025
Cari ascoltatori, vorrei leggervi i nomi di otto Stati che, seguendo la vulgata del mainstream nostrano, dovrebbero essere a libro paga di Benjamin Netanyahu, ultra-sionisti, nemici delle ragioni del popolo palestinese: Arabia Saudita, Giordania, Emirati Arabi Uniti, Indonesia, Pakistan, Turchia, Qatar ed Egitto.
Sorpresi? Purtroppo ci tocca utilizzare una tragica ironia, davanti al sistematico capovolgimento del buon senso a opera del suddetto mainstream che irride e stronca a reti unificate il piano di pace presentato da Donald Trump insieme con Netanyahu, in quanto sarebbe stato cucito addosso agli interessi di quest’ultimo e delle compagnie immobiliari americane. Mentre da noi si scervellano con queste puttanate, questi Stati musulmani hanno espresso un chiaro sostegno al piano di pace e stanno premendo da 24 ore su Hamas perché lo accetti.
È notevole la presenza della Turchia del sultano Erdogan, che ha paragonato in modo delirante Netanyahu a Hitler e che ha ventilato più volte di voler fermare il cosiddetto genocidio messo in atto da Israele. E che dire del Qatar, amico di Hamas, dove storicamente si rifugiano i suoi capi, e sorseggiando i loro drink teorizzano che serve il sangue dei bambini palestinesi: frase che non ha mai turbato molto le anime belle.
Il comunicato congiunto di questi otto Paesi, che per loro fortuna stanno fuori dalla bolla dei talk e degli opinionisti seriosi italiani, è chiaro: “I nostri ministri degli Esteri accolgono con favore l’annuncio di Trump sulla proposta di porre fine alla guerra, ricostruire Gaza, impedire lo sfollamento del popolo palestinese e promuovere una pace, nonché il suo annuncio di non consentire l’annessione della Cisgiordania”.
Il piano prevede soprattutto la smilitarizzazione e la cancellazione di Hamas come entità terrorista e la garanzia di un futuro di prosperità per il popolo palestinese. E intanto qui invece siamo appesi a una missione umanitaria che sta tentando di violare un blocco navale contro lo Stato di Israele, in nome di un pacifismo ideologico celebrato ormai solo da noi. Ma il dato di fatto resta il medesimo: otto Paesi islamici sono per il piano di pace e non c’è nulla di più eloquente per farci capire quanto sia un’occasione storica da cogliere al volo. Per favore: teniamo gli occhi aperti sul mondo, non riduciamo l’Italia a una propaggine della Flotilla.