Trump all’attacco dell’eurocrazia è un bene per i popoli europei
Giovanni Sallusti · 24 Gennaio 2025
Cari ascoltatori, stamattina c’è da fare una operazione di pulizia linguistica e intellettuale: oggi, a giornaloni unificati, il titolo fisso è che Trump sfida/attacca l’Europa. Questo accade perché lor signori non hanno capito che, con la nuova presidenza degli Stati Uniti, lo scenario è cambiato e la loro narrazione è oramai scopertamente farlocca. Trump non attacca l’Europa, men che meno i popoli che la abitano: piuttosto attacca riti, logiche, vizi, burocrazia dell’Unione europea.
Il mainstream però va per conto suo, punta il dito e tanto gli basta. Trump attacca: ma che cosa? Dice che il green deal è un imbroglio, e guada caso è emerso da un’inchiesta del quotidiano olandese De Telegraaf che quella la bolla ideologica era alimentata anche da lobby finanziate dalla Commissione Ursula/1 con i prima linea il commissario al clima Frans Timmermans, per convincere i parlamentari, instradare il dibattito, e a cascata anche i popoli, che è cosa buona e giusta in nome del verde ammazzare intere filiere economiche dei Paesi europei.
Quindi, quando Trump dice che il green deal è un imbroglio in realtà fa l’interesse degli europei. Non solo: per la prima volta nel conflitto ucraino, Kiev si è detta disponibile a un accordo e Trump incontrerà Putin: il ritorno della pace, a condizione che venga mantenuta un’accettabile integrità dell’Ucraina, avrebbe ricadute economiche positive per noi, sui costi dell’energia. Trump ha criticato poi le tasse troppo alte su Apple e Google, e noi conosciamo l’ossessione della Ue di ipertassare tutto e spendere in nome di politiche ideologiche: avvicinarci all’ottica di Trump e di Musk di liberare le energie private dalla pressione del fisco andrebbe tutta nel nostro interesse.
Trump ha poi attaccato frontalmente il woke e ha restaurato il concetto che i sessi sono due, con buona pace delle associazioni lgbt (e le altre consonanti), che è una semplice presa d’atto della realtà in cui i popoli vivono: lo ha sottolineato perfino la scrittrice J. K. Rowling, la quale non è certo una reazionaria né un’estremista di destra. Un altro tema è lo spettro dei dazi: però lor signori che ne sono così spaventati non ricordano che i dazi sono una leva perenne della politica estera americana, tanto che uno degli ultimi atti di Joe Biden è stato di mettere dazi pesanti sull’acciaio europeo.
Non dimentichiamo che Trump attacca per poi andare a trattare nell’interesse degli Stati Uniti, e se anche l’Europa si siederà al tavolo per trattare l’interesse dei popoli europei sarà un passo avanti per tutti. Correggete quindi i vostri titoli, cari giornaloni: Trump attacca la superata, bolsa e invasiva eurocrazia, non l’Europa né i suoi popoli.