L’assordante silenzio di Beppe Sala su Milanistan
Giovanni Sallusti · 3 Gennaio 2025
Cari ascoltatori, sono passati tre giorni, ma Beppe Sala ancora non dice una sillaba: a questo punto non è neppure più un caso politico, ma di inadeguatezza personale. Ci riferiamo all’assordante silenzio del sindaco meneghino su Milanistan, una desolante landa che a Capodanno ha preso il posto di Milano.
Che cosa è successo la notte di Capodanno in Piazza Duomo? Una scena che potete trovare ben anticipata in “Sottomissione” di Michel Houellebecq: a Capodanno alcune squadracce di nordafricani (non teppistelli come abbiamo sentito dire in tivù, dicano pure che è razzismo, ma è cronaca), tendenzialmente islamici, hanno sequestrato piazza Duomo, hanno scalato il monumento a Vittorio Emanuele II e da lì hanno insultato il Paese in cui vivono e le forze dell’ordine che presidiano la libertà di tutti, anche la loro. Anche al grido di Allah Akbar, come è stato testimoniato sui social da personaggi che sostenevano che non siamo nel 2025 perché gli anni vanno calcolati secondo il calendario islamico.
Ebbene, il sindaco Sala, che non fa il sindaco, non ha detto una sola parola: lo ha fatto Elon Musk su X indicando quella situazione come esempio di islamizzazione del Vecchio continente, ma Sala niente. E parliamo di uno che ama ciarlare nei salotti ed esterna praticamente su tutto: vi ricordate quanto ha tuonato, e ha preso anche iniziative legali, quando si è deciso di intitolare l’aeroporto di Malpensa a Silvio Berlusconi. Era in preda di uno dei suoi rigurgiti di ideologia, che gli torneranno utili ora che pare abbia in animo di intestarsi l’incarico di fare il federatore del centrosinistra. Ruolo per il quale però dovrà mettersi in fila, perché tra Prodi, Ruffini, Gentiloni, è arrivato di nuovo buon ultimo.
Allora capirete che quel che succede nella sua città per Sala diventa quasi un fastidio, e così il suo assordante mutismo scende su Milanistan, la landa dove la notte del 31 dicembre è successo di tutto, anche la violenza sessuale: una 22enne ha denunciato di averla subita al circolo Arci-Magnolia dell’Idroscalo da parte di un ragazzo descritto come di origine nordafricane. Ora verranno fatte le verifiche del caso, ma ricordiamo che la jihad sessuale è uno strumento che queste squadracce islamiste hanno usato già in passato in varie città europee, per esempio a Colonia.
Il 31 dicembre è toccato a noi, a Milano, vedere una delle piazze principali del Paese espropriata dal controllo dello Stato, dalla convivenza civile, vederla trasformata in un luogo in cui insultare l’Italia, le forze dell’ordine, in cui portare violenza. Questo è Milanistan: se il sindaco Beppe Sala non si ribella, se non dice nulla, ne è complice anche lui.