Caro centrodestra, hai una missione: basta masochismo
Giovanni Sallusti · 28 Novembre 2024
Cari ascoltatori, in questi giorni di cronaca politica un po’ impazzita sembra che, data l’assenza di un’opposizione politicamente incisiva, il centrodestra coltivi la bizzarra idea di fare sia il governo sia l’opposizione: insomma, di autocrearsi i problemi. Ovviamente tutto questo è ingigantito dai giornaloni che confondono sempre i loro desideri con la realtà, e quindi parlano di governo allo sbando.
Tuttavia ci pare utile tornare ai cosiddetti fondamentali. I quali ricordano a noi – e anche ai nemici ideologici di questo governo – che il centrodestra esiste anzitutto come popolo dal 1994, dagli esordi della Prima Repubblica, dall’intuizione berlusconiana che riempì il vuoto lasciato dall’abbandono forzato dei partiti; intuizione anticipata dalla questione settentrionale sollevata a suo tempo dalla Lega, che è stata la prima spia di questo malessere. Il centrodestra come interlocutore di questa maggioranza silenziosa degli italiani, che vuole vivere e lavorare con un po’ meno intrusione del socio occulto, cioè dello Stato, nei portafogli e nelle scelte; la maggioranza che non si riconosce in un’ideologia, che all’epoca era comunista e post-comunista, e oggi è l’ideologia woke dei nuovi fondamentalismi progressisti. Insomma, il centrodestra è anzitutto quel blocco sociale, popolare, valoriale: non può sfaldarsi perché quella domanda esisterà sempre, mentre la sinistra non ha mai imbastito uno straccio di offerta politica credibile.
A questo punto, però, i governanti di centrodestra devono essere all’altezza di quel popolo, dell’istanza che essi rappresentano. E questo lo diciamo perché effettivamente, come ha detto oggi il ministro Salvini intervistato sulla Verità, è un controsenso che gli eredi di un partito nato sulla parola d’ordine della rivoluzione liberale si stia impiccando per difendere un balzello, cioè il canone Rai. Noi ieri ci siamo permessi di dire “astenersi utili idioti” della sinistra, seppure involontari, seppure in buona fede. Questa coscienza è indispensabile.
Certo, è normale che sotto manovra ci siano delle tensioni, accade in tutti i governi che si piantino un po’ di bandierine. Ma tutto questo deve rimanere all’interno di un quadro fisiologico, mentre la mossa di Tajani ha alzato quella tensione al limite, tanto che, al netto delle esagerazioni nei retroscena pubblicati da Repubblica, la premier ieri sera pare fosse piuttosto nervosa con il suo vice di Forza Italia.
Quindi, non vorremmo si deragliasse e che una patologia masochista colpisse il governo di centrodestra, perché c’è una chiara missione elettorale da compiere: come ha ribadito Salvini, “ci hanno eletto per abbassare le tasse”. Il centrodestra è anzitutto un popolo: se ne facciano una ragione i suoi nemici ideologici, ma se lo ricordino anche i rappresentanti di quel popolo medesimo.