“La polizia droga i migranti”: qualcuno aiuti la Bompiani

· 26 Novembre 2024


Cari ascoltatori, dobbiamo riferirvi un virgolettato psichedelico. Eccolo: “I migranti sono drogati dalla polizia”. Parole e musica di Ginevra Bompiani, scrittrice, editrice, figlia di Valentino, madrina del radical-chic-ismo italiano e continentale, pronunciate ieri sera a Quarta Repubblica, il salotto televisivo di Nicola Porro. Una sparata che è troppo anche per lei, anche per una tale reginetta, seppure avvezza a regalare perle di scissione dalla realtà, allucinazioni annegate in un’ideologia semplificatoria e manichea. Ve ne citiamo alcune.

Ginevra Bompiani circa un anno fa disse che gli scafisti non sono criminali, ma poveri cristi, perché soffrono anche loro del complesso d’ingiustizia storico e planetario, il cui colpevole è esattamente l’uomo occidentale. Quando si candidò con il cartello “La nuova sinistra”, che metteva insieme Rifondazione Comunista, “l’Altra Europa con Tsipras”, insomma gruppuscoli di quel genere, dichiarò che Salvini è come Hitler: altro che allarme fascismo, lei lanciò l’allarme nazismo. “La nuova sinistra” prese l’1,75%, tutto concentrato nelle Ztl più estreme. Più di recente ha definito come “una flebile luce di speranza per i nostri tempi” il leader cinese Xi Jinping, il capo di un totalitarismo comunista feroce che spedisce gli oppositori nei laogai, ovvero nei campi di concentramento.

Ieri sera, di fronte all’affermazione incredibile che ha pronunciato, Porro le ha chiesto le fonti, i dettagli, e lei ha risposto che la polizia droga i migranti con gli psicofarmaci, ma non lo fa di sua iniziativa, lo fa perché esegue gli ordini del governo, perché per legge il governo vuole che si droghino i migranti nei centri di accoglienza con gli psicofarmaci. Capite che siamo in un film distopico, tra i Monty Python e un volantino anarco-insurrezionalista.

Sta di fatto che questo ha detto Ginevra Bompiani, senza chiarire ovviamente nulla, men che meno quale fosse la legge, lasciando il suo interlocutore di sasso; come ha lasciato di sasso il sindacato autonomo di polizia, che ha annunciato un esposto contro questa che non è solo una follia, ma è diffamazione del poliziotto, cioè la categoria, la professione più sbertucciata, più mortificata, più insultata d’Italia. Una pratica alla quale cui sono dedite soprattutto tutte le Ginevre Bompiani, che nei loro salotti danno ricevimenti in cui inneggiano all’estremismo di sinistra dicendo che Salvini è come Hitler, che gli scafisti sono dei poveri cristi, e intanto si passano tartine al caviale e sorseggiano champagne. Mentre nella strada sotto casa il poliziotto per 1.200 euro al mese difende notte e giorno la loro sicurezza, si scontra con la criminalità, affronta le sacche fuori controllo nelle città (per esempio a Milano, abbiamo visto le scene da banlieue in rivolta di questi giorni), e si prende gli sputi, le sassaiole nei cortei e gli attacchi sugli editoriali del giorno dopo.

Però fino a ora nessuno di quelli con la tartina in mano era arrivato a dire che i poliziotti drogano i migranti per ordine del governo. Speriamo che la signora Ginevra Bompiani ne risponda.


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