Israele è la nostra trincea: usciamo dalla Corte filo-islam

· 22 Novembre 2024


Cari ascoltatori, questa mattina la domanda si impone anche per noi che come media abbiamo uno sguardo politico-culturale dichiaratamente nel campo del centro-destra: questo governo, o meglio alcuni membri di questo governo hanno chiara la portata delle sfide che ci sta ponendo la contemporaneità globale? Lo dico perché in questi giorni abbiamo sentito Antonio Tajani dire che Hezbollah non deve sparare sui soldati Onu in Libano, tra cui gli italiani, perché sono lì anche a garantire la sicurezza di Hezbollah, cioè di un gruppo terrorista-islamista che passa le giornate a sparare missili e a tormentare i civili israeliani. Se è vero, ha senso mantenere questa missione?

Poi c’è stato il grottesco mandato d’arresto per Netanyahu e Gallant per crimini di guerra, non solo equiparandoli ai capi di Hamas, una banda nazi-islamista che vuole cancellare Israele dalla carta geografica, ma addirittura recependo le istanze del cosiddetto Stato di Palestina, tanto che ci siamo permessi di scrivere che pare che Hamas abbia una sede distaccata a L’Aja.

Ieri sera ha parlato il ministro della Difesa Guido Crosetto: “Ritengo sia una sentenza sbagliata, che ha messo sullo stesso piano il presidente israeliano e il ministro della Difesa israeliano con il capo degli attentatori, quello che ha organizzato e guidato l’attentato vergognoso che ha massacrato donne, uomini, bambine e rapito persone a Israele, che è quello da cui è partita la guerra. Sono due cose completamente diverse”. Poi ha aggiunto che, poiché l’Italia aderisce alla Corte Penale internazionale, “se venissero in Italia dovremmo arrestarli, non per decisione politica, ma per applicazione di una normativa internazionale”.

L’unico modo per non applicarla sarebbe uscire dal trattato: e sarebbe una grande idea, uscire da queste istituzioni retoricamente attenti al benessere globale, in realtà sempre contro Israele, in forte odore di antisemitismo. Tra l’altro la Corte penale internazionale ha un problema di efficacia, perché non è riconosciuta dalla principale democrazia mondiale, gli Stati Uniti d’America, e dalle altre due grandi potenze mondiali, Russia e Cina. Anche Putin, un tiranno che spedisce i suoi oppositori nei gulag, è stato oggetto di una sentenza analoga, che non ha prodotto alcuna conseguenza. Sono sentenze che si appendono al formalismo del trattato, sottoscritto con miopia dall’Italia e dagli Stati europei, e prive sostanza. Ha invece sostanza il commento della Lega, che ha definito la decisione della Corte contro Netaniahu e Gallant una sentenza politica filo-islamica. Anzi, aggiungiamo noi, è filo-islamista, cioè la versione totalitaria e criminale dell’Islam.

La sostanza è quella su cui ci ammoniva Oriana Fallaci, uno scontro di civiltà tra tirannie islamiste e mondo libero, e il Medio Oriente ne è il cuore. Per questo Israele rappresenta la nostra prima trincea: Hamas, sgozzando l’ebreo, sgozza anche l’occidentale. Questa è la vera sfida che sta andando in scena. Quindi suggeriamo ai ministri di questo governo di rileggersi Oriana Fallaci, e di badare un po’ meno ai formalismi vacui.


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