Ma il baraccone Onu in Libano ha fallito
Giovanni Sallusti · 11 Ottobre 2024
Cari ascoltatori, certamente le democrazie possono sbagliare, le democrazie sono imperfette. Uno dei suoi più strenui difensori, Winston Churchill, in un celebre aforisma disse che la democrazia è il peggior sistema di governo a eccezione di tutti gli altri. E quindi anche lo Stato di Israele, come ogni democrazia, è imperfetto, può sbagliare.
Sulla cagnara anti-israeliana (sempre in bilico sull’antisemitismo) pesa però un macigno, un rimosso insopportabile, macroscopico: la missione Onu in Libano (e non solo lì), detta nello specifico Unifil, è un fallimento totale, storico, epocale. È nata nel marzo 1978 come forza di interposizione, di cuscinetto, in una delle tante faglie di tensione che circondano lo Stato d’Israele. Tocca ricordare, infatti, un’altra ovvietà rimossa: lo Stato d’Israele è circondato da gentiluomini che vogliono cancellarlo dalla faccia della terra.
La missione Unifil è stata rinnovata dopo la guerra del 1982, poi nel 2000, poi a seguito del conflitto israelo-libanese del 2006. Secondo retorica Onu, avrebbe avuto lo scopo di portare la pace, garantire che i civili di ambo le parti non fossero più coinvolti in atti bellici, e quindi anche che non venissero sparati quotidianamente missili-razzi contro i civili che stanno nel nord di Israele; inoltre prevedeva l’addestramento, l’irrobustimento dell’esercito regolare libanese e lo smantellamento dei gruppi armati, tra cui Hezbollah.
Il fatto, però, è che Hezbollah negli anni non solo non ha cessato di martellare Israele con i razzi e i missili, ma è andata sempre in crescendo, in particolare dal 7 ottobre in poi, avendo alle spalle i tagliagole di Teheran, come d’altronde Hamas e gli Houti. Per cui forse non è strano che a Israele sia venuta la bizzarra idea di difendere i suoi cittadini del nord. Però non si può dire.
Peggio ancora, e questa è l’assurdità più eclatante: ieri il ministro Guido Crosetto ha giustamente convocato l’ambasciatore israeliano; ma in conferenza stampa, alla domanda della collega giornalista Claudia Fusani, ha anche ammesso che “armi di Hezbollah sono presenti nella zona dove opera Unifil” e che attacchi di Hezbollah partono anche da quella stessa zona”. Ma come? Armi di Hezbollah sono presenti nella stessa area in cui si trova la missione Onu che dovrebbe portare pace e disarmare anche Hezbollah?
Tra l’altro l’ultima risoluzione Onu, in seguito alla quale Unifil sta in quella porzione del Libano, chiede “la completa cessazione delle ostilità tra Israele e Hezbollah, il ritiro delle forze israeliane dal Libano per essere rimpiazzate da forze libanesi e Unifil, e il disarmo dei gruppi armati, tra cui Hezbollah”. E invece Hezbollah è diventato una minaccia sempre più pressante e addirittura opera proprio dove c’è Unifil. Capite che fallimento epocale è Unifil, che baracconata è l’Onu?