Ottima notizia per Trump: per i giornaloni ha vinto kamala
Giovanni Sallusti · 12 Settembre 2024
Cari ascoltatori, alla fine ci sembra che l’atteso “debate” Trump-Harris sia finito in pareggio. Non è stato uno spartiacque e ognuno dei due candidati ha sostanzialmente consolidato la sua presa presso il proprio elettorato di riferimento. L’ottima notizia per Trump, però, è che secondo i giornaloni italiani, i sitoni e l’opinione di quelli che se ne intendono ha vinto Kamala Harris. È un’ottima notizia perché chi ha concionato è una congrega di signori che tende a non capirci mai nulla, a confondere le proprie fole ideologiche, tutte italiane o al massimo europee, con l’analisi della realtà americana e a esercitare, nel caso di Trump, un solido pregiudizio.
Per quanto riguarda il dibattito, va detto che la Harris è andata meglio del previsto, ha rispolverato il piglio di quando faceva la procuratrice legale, non ha arretrato e anzi ha spesso attaccato. Palesemente negativo, invece, è stato un eccesso di sarcasmo, di movimenti facciali, di atteggiamenti irrisori mentre l’avversario parlava, che non è un’immagine propria di un profilo presidenziale, né è una mossa ideale per convincere l’elettorato fluttuante che spesso decide le elezioni americane.
Il punto decisamente a favore di favore di Trump è la sua adesione alla realtà. Continuiamo a pensare che più Trump sta nella realtà, nelle istanze concrete della società americana che lui rappresenta, più avrà chance di vincere. È stato efficace quando ha chiamato Kamala “zarina dell’immigrazione”, ricordando che sull’unico vero dossier che ha gestito da vicepresidente, la gestione dei flussi migratori, ha clamorosamente fallito. È stato efficace quando ha smascherato l’ipocrisia di Kamala che cerca di vendersi come colei che parla alla classe media americana, mentre invece proviene da un’amministrazione che l’ha sistematicamente danneggiata, con costi alle stelle, inflazione alta, aumento delle tasse. Trump è andato meno bene quando ha prestato il fianco alla sua caricatura: sull’immigrazione non c’era bisogno di riciclare la storiella che gli immigrati mangiano i cani e i gatti, una cosa un po’ infantile che depotenzia l’efficacia argomentativa che sul tema invece lui ha.
Il dato di fondo però lo ha chiarito la scrittrice e giornalista Ann Coulter, un’eterodossa nel mondo conservatore, quando ha detto che Trump ha tenuto un dibattito contro tre democratici, perché i “moderatori” dell’ABC sono stati faziosi, hanno esercitato il “fact checking” solo sulle sue affermazioni, non sono intervenuti sule balle di Kamala, quando per esempio ha dichiarato che il ritiro dall’Afghanistan, vero disastro dell’amministrazione Biden, sia avvenuto seguendo un piano allestito dall’amministrazione Trump, una falsità smascherata subito su X da Mike Pompeo, ex capo della Cia ed ex figura di primo piano dell’amministrazione Trump. Kamala ha anche detto che Trump ha elogiato i neonazisti e i suprematisti bianchi in più occasioni, cosa che al tempo è stata addirittura smentita dai fact checking vicini ai dem. E i moderatori di ABC sempre zitti.
Comunque, per i giornaloni italiani ha vinto lei. Repubblica e La Stampa: “Harris vince il duello TV e mette Trump nell’angolo”, “Lo sguardo di Harris sul futuro batte l’America First di Trump”; il Corriere della Sera si appende all’endorsement di Taylor Swift, certamente decisivo per spostare il voto negli stati ballerini della Rust Belt del Midwest. Questi sono i segnali che per Donald Trump la strada è chiaramente in discesa.