Biden tragedia americana. Donald salvaci!
Giovanni Sallusti · 12 Luglio 2024
Cari ascoltatori, la serie di gaffe del presidente degli Stati Uniti Joe Biden durante la conferenza stampa al termine del vertice Nato ci restituisce l’immagine di una tragedia americana e occidentale. Biden in quella sede rappresentava il riferimento, il pilastro del mondo libero, l’ancoraggio senza il quale la potenza, la deterrenza della Nato, la sua capacità di difendere la nostra libertà non si può esprimere. Al momento di passare la parola a Zelensky, che era ospite, ha detto: “Ora vi presento il presidente dell’Ucraina, che non so dirvi se abbia più coraggio o determinazione, il presidente Putin”. Poi si è corretto, mentre Zelensky stava mascherando lo sgomento. Poco dopo ne ha fatta un’altra, quando è passato alla politica interna (altro tema che comunque riguarda tutto il mondo libero). Ha chiamato in causa la vicepresidente Kamala Harris e ha detto: “Io non avrei dato l’incarico al vicepresidente Trump se non lo reputassi all’altezza”. Qualche giorno fa, in un’altra conferenza, aveva definito se stesso la “prima vicepresidente di colore”.
È chiaro che tutto questo ha anche una sfumatura comica e infatti sui social si sghignazza, si prende in giro questo anziano che purtroppo non è più totalmente padrone di sé. Io magari riderei se fossi a Pechino, a Mosca, a Teheran, a Pyongyang o in qualche altra capitale dell’autocrazia o in uno Stato-canaglia, a vedere il presidente degli Stati Uniti e quindi la democrazia americana in queste condizioni. Ma vivo in Occidente e sono affezionato alla libertà, per cui questa è un’immagine tragica: diceva il filosofo Ernst Cassirer che l’uomo è soprattutto un animale simbolico, e questa è simbolicamente una disfatta, uno stillicidio.
Ce l’ho anche con l’ipocrisia dei democratici, che fingono di scoprire adesso che Biden non è in condizioni psicofisiche per esercitare le funzioni di comandante in capo. Ora George Clooney, convinto democratico e finanziatore delle campagne elettorali, gli ha chiesto un passo indietro, il New York Times l’ha mollato, Obama sta zitto e manda avanti le star di Hollywood. Due mesi fa non sapevano che Joe Biden non avrebbe potuto sostenere un nuovo mandato? Certo che lo sapevano.
L’immagine di quest’uomo in conferenza stampa che chiama Zelensky con il nome del suo peggior nemico e la sua vicepresidente con il nome del suo concorrente alla Casa Bianca è un momento tragico. E i tempi sono ancora lunghi, fino a novembre, che poi sarà gennaio per l’effettivo insediamento del nuovo presidente. Io non vedo l’ora che arrivi Donald Trump, e credo sia lo stesso per chiunque colga la drammaticità di questo momento.