La Francia incornata dai veri estremisti

· 7 Luglio 2024


Amici di radio Libertà, eccoci a commentare il risultato dell’importantissimo secondo turno per il rinnovo dell’Assemblea nazionale in Francia. È successo esattamente quello che il mainstream temeva, cioè ha vinto uno schieramento di estremisti, di populisti, di ideologici pericolosi per il modello liberale europeo. La differenza è che lo schieramento pericoloso non è quello che intendeva il mainstream, ma il nuovo Fronte popolare guidato da Jean-Luc Mélenchon. 

Questo avvenimento, per quanto abbia una componente di sorpresa, è nella logica della dinamica politico-elettorale francese: lo schema “tutti contro Marine”, con il ritiro dei candidati non competitivi, quasi tutti macroniani, a favore di quelli competitivi, quasi tutti estremisti di sinistra, prevedeva come esito possibile il quadro di stasera. Gli strateghi di questa manovra dovranno poi spiegare come sarà possibile trovare una convivenza politica tra i turbotecnocrati di Ensemble, i macroniani e i socialisti e i comunisti.

Stasera intanto Mélenchon ha mostrato tutta la sua moderazione, la sua capacità di dialogo (non come quell’estremista della Le Pen) con il seguente commento: “Il Presidente della Repubblica ha il dovere di chiamare a governare il Fronte popolare. Applicheremo solo e tutto il nostro programma elettorale. Ci rifiutiamo di avviare negoziati con il partito di Macron per fare combinazioni, soprattutto dopo aver combattuto la sua politica di macelleria sociale per sette anni”.

Mélenchon non considera però che può festeggiare la vittoria di stasera anche grazie alla desistenza dei candidati di Macron, quelli della “macelleria sociale”. Inoltre la maggioranza assoluta non ce l’ha, come farà a realizzare una forma di accordo, se vuole applicare solo e tutto il suo programma come fosse un vangelo?

Fra l’altro, si tratta di un vangelo che dal punto di vista economico è praticamente socialismo reale: il Fronte popolare, che include i comunisti e vari altri estremisti assortiti, propone un aumento della spesa pubblica di 150 miliardi di euro in tre anni, che saranno raccolti con un corrispondente aumento delle tasse sugli extraprofitti delle aziende, una eco-patrimoniale. Mentre si gela il sangue nelle vene a qualunque imprenditore, il primo a festeggiare è stato Bonelli, felicissimo che oltralpe si possa applicare la sua tassa-feticcio.

Diamo un’occhiata al fronte immigrazione: il programma è semplice, sbaraccare quel minimo di contenimento che ultimamente i macroniani avevano imbastito. Mentre molte periferie urbane francesi stanno andando fuori controllo, il fronte popolare teorizza il lassismo. Mélenchon crede nella “creolizzazione” della Francia, cioè nel farne l’avanguardia del multiculturalismo globale che ibrida, edulcora, cancella culture, per esempio la plurisecolare cultura europea occidentale, in nome di una contaminazione a casaccio. Non è un caso che Charlie Hebdo, il giornale di sinistra anarchica colpito dall’attentato degli islamisti, ha soprannominato il fronte popolare di Mélenchon “la sinistra Allah akbar”, che piace agli islamisti.

Questa di Charlie Hebdo non è una boutade: il Collettivo contro l’islamofobia, associazione vicina ai Fratelli musulmani che era stata sciolta per le sue posizioni fondamentaliste, si è ricostituito a Bruxelles e si è espresso a favore di Mélenchon. E così molte altre associazioni simili. D’altronde il Fronte popolare ha presentato nove candidati che si sono rifiutati di condannare il 7 ottobre come atto di terrorismo. Anzi, qualcuno lo ha visto come atto di resistenza contro l’oppressione sionista.

Ecco, questo è il fronte politico celebrato sui giornaloni come il movimento che ha fermato la pericolosa deriva antisistema di Marine Le Pen. Peccato che la partita fosse esattamente il contrario: i valori della Repubblica erano appesi a un’affermazione del Rassemblement national e dei gollisti lucidi contro questo schieramento di comunisti, gretini tassatori, filo islamisti, anti israeliani. La Francia è consegnata a una banda di estremisti molto, molto pericolosi per l’intera Europa.


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