“Parlando Liberamente” con Maurizio Belpietro. Europa: o la svolta o la decrescita infelice

· 8 Giugno 2024


A “Parliamo liberaMente” abbiamo avuto con noi il direttore e fondatore de La Verità, nonché direttore di Panorama, Maurizio Belpietro, con cui abbiamo affrontato i temi caldi delle ultime settimane.

Per esempio, il culto della personalità di cui è oggetto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella: “In realtà tutto è cominciato con Oscar Luigi Scalfaro: è da lui che è cambiata la percezione che la politica ha del Quirinale, nel giorno in cui Scalfaro si è presentato davanti alle telecamere di tutte le emittenti televisive per parlare alla nazione e ha detto “io non ci sto”. Non ci stava a essere, come prevede la Costituzione, uguale a tutti i cittadini davanti alla legge, perché c’erano degli agenti dei servizi segreti che lo accusavano di aver preso denaro quando era ministro della dell’Interno, fondi neri. La Procura lo spalleggiò, l’inchiesta venne silenziata, gli agenti ritrattarono e Scalfaro fu libero di decidere, in un momento di grande confusione della vita politica italiana, quando e come sciogliere il Parlamento: cadde Berlusconi, il Parlamento non venne sciolto e venne inventato un presidente del Consiglio, Lamberto Dini, ex direttore generale di Bankitalia. È in quel momento che le prerogative del Quirinale cominciano a cambiare, da notaio della Repubblica a organismo che prende decisioni, indirizza, sceglie.
Lo si è visto poi con Napolitano e con Mattarella, che ha consentito cambi di maggioranza mai visti”.

E la transizione green? E la posizione dell’Europa?
“Uno dei problemi della sinistra è che predica, poi quando si trova a governare si dimentica. Quando in Emilia, di cui Elly Schlein è stata assessore all’Ambiente, l’anno scorso ci fu l’alluvione, fecero tanti convegni sulla transizione ambientale, sulla transizione ecologica, ma non fecero quello che c’era da fare, cioè pulire i fiumi, fare le vasche di contenimento. E sapete qual è la regione a maggior rischio idrogeologico in Italia? È l’Emilia Romagna. Ho portato in tv i documenti che lo attestano e mi hanno dato del negazionista. Usando fra l’altro una parola che si usa per i nazisti che negano lo sterminio degli ebrei. Ma la verità è che dire “colpa del cambiamento climatico” è come dire colpa di nessuno, così non si vanno a identificare le vere responsabilità.
Ecco, questa è la realtà di una sinistra totalmente scollegata dai fatti, che infatti esprime un segretario come Schlein, che parla di cose generiche come se fosse una studentessa a un’assemblea universitaria”.

Quindi, l’ideologia green apocalittica è un falso, rispetto a una sana attenzione all’ambiente, la partita si gioca altrove: “Si gioca in Europa non solo perché si vota, ma perché dal punto di vista strutturale questa ideologia è figlia dell’ossessione per le norme, delle imposizioni, del dirigismo legislativo. Allora, per cambiare lo spartito serve una maggioranza di centrodestra a Bruxelles”.
Ma sarà possibile? E tutti gli attori che la vorrebbero remano dalla stessa parte? Con tutti i distinguo che si leggono nelle dichiarazioni ai giornali…
“È indispensabile una svolta su questi temi, perché altrimenti ci condanniamo
veramente a una crisi terribile. Altro che decrescita felice. Qui sarà una decrescita infelice, perché chiuderanno le fabbriche di automobili, regalando il mercato ai cinesi, i quali, ovviamente, sono gli unici che sono in grado di produrre le batterie per le auto elettriche a ricarica. Quindi ci condanneremo non soltanto a una crisi, ma a una vera paralisi nel settore mobilità, perché non avremo più i motori che a scoppio che ancora oggi ci consentono mantenere una posizione importante nel settore”.

Ma anche negli altri campi il rischi è il medesimo: “Stiamo andando verso sistemi per la produzione di energia elettrica che sono tutti in mano alla Cina, i pannelli solari, le pale eoliche: i sistemi per farle funzionare li produce la Cina. Passeremo dall’essere dipendenti da un regime come la Russia per il gas, alla dipendenza da un regime peggiore, la Cina”.

E riguardo al dopo-voto: “Avete presente la storia della scorsa legislatura, quando la Lega conquistò il 34% in Italia, quindi divenne il primo partito, ma poi non riuscì a influire sulla composizione della Commissione europea? Al punto che, cosa incredibile, non soltanto fu nominata Ursula von der Leyen, che veniva dal Partito popolare europeo, espressione della Cdu tedesca e voluta da Angela Merkel. Ma addirittura come Commissario ci siamo trovati Paolo Gentiloni, cioè il premier che era stato sconfitto l’anno prima, per giunta con le deleghe sulla parte economica. Ecco, questa fu una sconfitta, anzi una presa in giro degli elettori italiani che avevano deciso di votare la Lega, e comunque il rappresentante della Commissione europea fu indicato dal governo Conte e fu scelto un uomo del Pd. Ecco, penso che questo sia un rischio da scongiurare in tutti i modi”.

E infine le due candidature “indipendenti”, il generale Vannacci e Ilaria Salis: “Vannacci che può piacere o non piacere, ma è un personaggio diverso dalla caricatura che ne hanno fatto. A lui è stata conferita la più alta onorificenza militare americana, che dubito possa essere data a dei putiniani”.

Dall’altro lato c’è l’operazione Salis… “Un’operazione, quella della candidatura, che sembra voler dire che noi in Italia le diamo un mandato elettorale e la facciamo nominare al Parlamento per farla uscire. Dovremmo invece avere l’obiettivo, e lo dovrebbero avere soprattutto le forze politiche che l’hanno candidata, di dimostrare che è innocente, che non ha commesso nulla di ciò per cui è oggi a processo. Invece no, con questa furbizia il mandato parlamentare non dice più “è una persona che rappresenta le nostre idee”. Queste cose furono fatte in passato, dai radicali quando candidarono toni Negri, e sappiamo benissimo come andò. La funzione parlamentare è di rappresentare gli interessi degli italiani, non è un salvacondotto”.


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