Islam e Arci insieme per la trasformazione collettiva

· 16 Dicembre 2025


Cari ascoltatori, ci mancava l’Arci islamica. È uscita stamane sul Giornale una notizia che sembra minore ma è indicativa dello spirito del tempo: la sede di Avellino dell’associazione di promozione sociale e culturale della sinistra italiana, la più storica, più radicata, più diffusa, ha dato la sua egida a un’altra associazione, che si chiama “Islam Insieme” e ha fra le sue finalità la “promozione della cultura arabo-islamica e dei principi di dialogo interculturale”, canonica parola d’ordine apparentemente accattivante e dialogante dell’universo multiculti, che ha lo scopo di farne passare una, quella cultura lì. Non solo: si legge anche che l’obiettivo è di coltivare “la bellezza della spiritualità islamica per la trasformazione collettiva”.

È un vocabolario interessante, se si pensa che il mondo che si riconosce nell’Arci fino a ieri guardava alla trasformazione sociale, alla trasformazione delle condizioni materiali, dell’economia, del modo di produzione capitalistico. C’era un orizzonte – per quanto frainteso, dal quale siamo lontanissimi – di progresso nelle cose. Ora dal Capitale sono passati al Corano: la “trasformazione” assume tinte mistiche, religiose, confessionali: in pratica Karl Marx, che parlava di religione come oppio dei popoli, finisce in soffitta e al suo posto ci mettono la cultura islamica, o l’islamismo: è il modo che una sinistra disperata ha di provare a rigiocare ai supplementari una partita che nella storia il socialismo ha già perso.

Quest’associazione, dunque, propone corsi, webinar, un percorso sui quattro livelli di purificazione di sé in avvicinamento al Ramadan (immaginate la faccia di uno che nell’Arci ci sta dagli anni Settanta…). E poi, riporta il Giornale, anche una vera “madrasa”, cioè una scuola islamica, in cui si trova una quantità di corsi, per lo più dedicati a chi l’Islam non lo conosce ancora. Con l’Arci ben contento di spingerla. S’intende, è tutto legittimo, anche se questa cosa della trasformazione collettiva un po’ inquieta: ma è anche una nuova cartina al tornasole di quella saldatura, controintuitiva ma ormai di evidenza quotidiana, tra il mondo ex-progressista e il mondo islamico, o islamista.

È l’avanzata a grandi passi dell’islamo-gauchismo, mentre attorno a noi vediamo cose come la strage degli ebrei a Sidney, o la sponda che certa magistratura dà agli imam in odore di fondamentalismo che sono stati fermati dal governo: insomma un contesto dove la guardia dovrebbe stare ben alzata e invece viene sistematicamente tirata giù. Anzi, l’islam è considerato perfino fonte gioiosa di trasformazione della società. Un po’ ci si gela il sangue nelle vene, eh…


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