Per la Salis “è un piacere” sostenere chi occupa case

· 29 Ottobre 2025


Cari ascoltatori, è immancabile che quando è in ballo l’onorevole (almeno di nome) Ilaria Salis la cronaca superi la fantasia più sfrenata, la politica si traduca in avanguardia surrealista e si celebri il funerale del principio di non contraddizione. L’eurodeputata Salis, creatura politico-mediatica del formidabile duo Fratoianni-Bonelli, cioè Avs, ha annunciato tra squilli di tromba che domani si recherà a Bologna, in via Don Minzoni, dove un gruppo di collettivi per la casa, insieme con solito milieu dell’universo antagonista, ha occupato uno stabile di Asp, l’azienda pubblica per i servizi alla persona del comune di Bologna, che ha già sporto denuncia contro gli occupanti. Notate che a denunciare costoro è proprio il Comune di Bologna, che non è esattamente di destra.

L’onorevole è entusiasta di questa sua nuova fondamentale missione politica, immaginiamo quanto lo saranno tutti i cittadini europei che le pagano lo stipendio. Sui social si è espressa così: “È per me un grande piacere e un onore esprimere tutta la mia solidarietà e sostenere politicamente questa importante lotta dal basso per il diritto all’abitare”. Viene la tentazione di allertare un’ambulanza, se per una deputata che, piaccia o no, rappresenta gli italiani nell’assemblea legislativa più importante del continente, è un piacere e un onore esprimere solidarietà e perfino sostenere politicamente un gruppo di persone che sta reiterando un reato, cioè occupare abusivamente uno stabile che non è di loro proprietà.

Una delle ipotesi di reato al vaglio degli inquirenti è invasione di edifici, ma probabilmente per la Salis è un valore aggiunto, probabilmente prova un fremito ogni volta che vede ledere la proprietà privata e farsi beffe della legge; d’altra parte lei stessa in Italia ha 4 condanne definitive, anche per invasione di edifici. In Ungheria è sfuggita alla legge: è innocente fino a prova contraria, ma avrebbe dovuto affrontare il processo. Invece è fuggita, siede a Bruxelles, e impegna il suo tempo e le risorse dei contribuenti europei in questo modo. Salis ha aggiunto: “Dobbiamo fare tutto il possibile perché queste famiglie, questi lavoratori, queste decine di minori”, che quindi pure loro sono stati coinvolti in un reato, “possano finalmente disporre di una degna soluzione abitativa”.

Ma allora si batta per la costruzione di nuove case popolari, per una maggiore efficienza nell’assegnazione degli stabili di proprietà pubblica, che evidentemente sono lacune nella rossa Bologna: insomma, si adoperi all’interno del recinto legale di una democrazia liberale, se vuole porre rimedio al problema abitativo, che non si risolve sbaraccando la legge e agendo come se il diritto di proprietà non esistesse.

Capite allora che siamo oltre il senso più basilare delle cose, ne rideremmo anche se non fosse che questa deputata rappresenta noi italiani a Bruxelles, e solidarizza con chi sta commettendo un reato: decisamente c’è qualcosa che non va. Ora, Ilaria Salis ha due strade davanti a sé: può uscire da questa sua tardo-adolescenza movimentista e antagonista, oppure può rassegnare le dimissioni, perché ha scelto di collocarsi in un alveo antagonista ed extraparlamentare. Ma che continui a rappresentare gli italiani, a spese loro, mentre celebra il reato di invasione di edifici, no onorevole, questo non lo può fare.


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