“Si vota per Gaza”: a sinistra non stanno bene
Giovanni Sallusti · 29 Settembre 2025
Cari ascoltatori, nel bel mondo della sinistra la schizofrenia è totale: esiste solo Gaza, per i progressisti nostrani è il luogo dello spirito – anche se è monopolizzato dalle canaglie di Hamas. Una macroscopica spia dell’allucinazione dem è l’appello finale al voto di Matteo Ricci, candidato del centrosinistra a presidente della Regione Marche (dove le urne sono aperte anche oggi), che ha dichiarato: “Si va a votare anche per Gaza”.
Inutile dire che Ricci non ha mai fatto specifiche sul fatto che in Palestina, in mano alle suddette canaglie, è urgente un cambio politico, né ha mai sfoggiato alcun vessillo israeliano insieme con quello palestinese che lui indossa volentieri, giusto per promuovere una pace biunivoca. Tuttavia l’elemento più “divertente” della vicenda è il fatto che abbia ribattezzato il “treno per la vittoria”, con cui ha girato per la regione in campagna elettorale, come “treno per Gaza”. E quale sarebbe la priorità programmatica nel primo Consiglio regionale se lui vincesse? Riconoscere lo Stato palestinese. Praticamente Ricci si sente una sorta di Macron in sedicesimi.
“Estenderemo il gemellaggio tra Pesaro e Rafah anche alla regione, per permettere ai marchigiani di aiutare concretamente quella popolazione martoriata come sta facendo la Flotilla. Noi siamo con loro”, ha affermato: Gaza è diventata una sorta di mono-ossessione mentale anche da parte di Ricci, che era considerato un riformista del Partito democratico, non un ultrà schleiniano. Ma Gaza è un prodotto di marketing da vendere non solo sul mercato elettorale, ma anche allo stesso mainstream dei buoni, dei giusti, dei dotti.
Ed è un clima talmente evanescente che si perdono da un lato le istanze concrete dei marchigiani e del territorio, dall’altro il dramma dei palestinesi sequestrati e martoriati anzitutto da Hamas. Tutto evapora. Nel mondo irenista della sinistra schleiniana, la Flotilla naviga verso Gaza per portare il sol dell’avvenire, anche a costo di forzare un blocco militare, anche in barba al presidente della Repubblica. Se il candidato nelle Marche dichiara che si vota su Gaza, l’unica analisi seria è la seguente: questi non stanno bene!