“Via le case ai proprietari”. E il comunismo va in farsa
Giovanni Sallusti · 29 Agosto 2025
Cari ascoltatori, c’è una citazione di Karl Marx che torna utile e che racconta molto dell’oggi. È celebre e si trova in un suo saggio propagandistico intitolato “Il 18 Brumaio di Luigi (o Napoleone) Bonaparte”: “Hegel osserva da qualche parte che tutti i grandi fatti e personaggi storici mondiali appaiono per così dire due volte. Si è dimenticato di aggiungere: la prima volta come tragedia, la seconda volta come farsa”. Ecco, questa frase è certamente vera se la si applica anzitutto al marxismo come ideologia venefica, il cui frutto nel Novecento è stato il comunismo, ed è stata una tragedia: Stalin, Pol Pot… A incarnare il momento della farsa invece ci ha pensato il duo Angelo Bonelli-Nicola Fratoianni, i Totò e Peppino co-leader di Alleanza Verdi Sinistra: questi due, lontanissimi dall’essere una minaccia, rappresentano però l’ottica comunista nei suoi contorni farseschi.
Sul tema della casa, bene primario degli italiani su cui il centrodestra sta impostando una politica che prenderà il via da settembre in poi, Totò e Peppino non hanno voluto essere da meno e hanno farsescamente lanciato la loro proposta: “Le amministrazioni devono censire lo stato di utilizzo degli immobili, anche privati, i grandi proprietari devono rendere conto. Se non avanzano proposte di utilizzo, se non rimettono gli alloggi sul mercato a canone concordato, devono essere penalizzati fiscalmente”. Capite? Se il proprietario di un bene non accetta l’obbligo da parte del potere pubblico di mettere sul mercato quel suo bene e anche a canone concordato deciso dalle amministrazioni, dicono Bonelli e Fratoianni, noi la casa gliela requisiamo.
È una meravigliosa ottica di delirio comunista, ormai patafisico, cabarettistico, e viene da un pezzo di sinistra che ha un suo peso nell’attuale campo largo: la dichiarazione ufficiale che per costoro la proprietà privata in Italia conta zero. D’altronde, sono gli stessi, insieme con buona parte del Pd, che si lamentano per l’inaccettabile atto di fascismo di pretendere che se il centro sociale Leoncavallo vuole un immobile, se lo deve pagare. Eccoli, gli odiatori della proprietà privata: una volta erano tragici, per fortuna adesso sono solamente farseschi.