La disfatta di Maurizione: sciopero pro-pal multato

· 22 Dicembre 2025


Cari ascoltatori, Maurizio Landini si deve arrendere all’evidenza: violare il blocco militare istituito dall’esercito israeliano al largo delle coste di Gaza (stiamo parlando della guerra contro quell’organizzazione di galantuomini nazi-islamisti che si chiama Hamas), non rientrava nelle priorità dei lavoratori italiani. A noi, e non solo a noi, la cosa è sempre sembrata palese, a livello di licenza elementare; ma evidentemente non alla Cgil, che lo scorso 3 ottobre sequestrò il Paese, lo “bloccò” come da parola d’ordine a difesa della flotilla. Per usare le parole del suo segretario, il massimo sindacato italiano “si mise al servizio” della flotilla.

La notizia è che a considerare illegittimo quello sciopero generale è soprattutto la Commissione garante per gli scioperi, che ha irrogato una multa di 20mila euro alla Cgil e una di 10mila alle altre organizzazioni sindacali minori: lo sciopero era stato annunciato solo poche ore prima del suo inizio, quindi senza i minimi requisiti di preavviso, e non rientrava nei casi di deroghe al preavviso giustificate dall’urgenza. Ricorda il garante che queste deroghe riguardano scioperi immediati “nei servizi pubblici essenziali solo per la difesa dell’ordine costituzionale o per protesta a seguito di gravi eventi lesivi dell’incolumità e sicurezza dei lavoratori”.

Ora, anche il più scatenato fan dell’antagonista-capo Landini farà fatica a sostenere che violare il blocco navale israeliano rappresentasse una difesa dell’ordine costituzionale della Repubblica italiana. E men che meno che nello scenario del Medio Oriente stessero andando in scena gravi eventi lesivi dell’incolumità e sicurezza dei lavoratori: questo è fantasindacato. Insomma, i criteri non c’erano e lo sciopero del 3 ottobre non era legittimo, ma la Cgil ovviamente si straccia le vesti: “Una decisione ingiusta e giuridicamente infondata. Difendere la pace non è un abuso, ma un dovere di solidarietà, pertanto impugneremo la delibera”.

Anche nel merito, non si capisce bene in che modo bloccare il Paese per l’operazione-flotilla abbia contribuito alla battaglia per la pace, al massimo ha dato sponda alla narrazione flotillesca, accuratamente sbilanciata contro l’azione e le ragioni dell’unica democrazia del Medio Oriente: in pratica una sponda alla narrazione di Hamas, che però non sembra fare della pace la sua stella polare…

Più in generale, questa decisione del Garante decreta la plastica sconfitta del landinismo, una formula che sta gettando alle ortiche la tradizione riformista e concreta del sindacalismo italiano, Cgil inclusa, per diventare il cartello dell’estremismo, dell’antagonismo pro-pal. Landini ormai ha stravolto la natura profonda della Cgil, ma l’ultimo sciopero generale, a dicembre, ha registrato un’adesione del 4%: fra crollo della partecipazione, convocazioni illegittime, urgenze che non lo sono, il 2025 si chiuderà bene, con la disfatta di Maurizione.


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