Dai pro-pal alle anime belle, cresce il partito “Forza imam”

· 18 Dicembre 2025


Nella nostra rubrica “Sic et non”, Marco Tognini presenta e analizza i temi politici della settimana, nazionali e internazionali: fra gli altri temi Tognini analizza un dato preoccupante legato alla vicenda di Mohamed Shahim, imam di Torino destinatario di un provvedimento di espulsione, che aveva esaltato gli attacchi di Hamas del 7 ottobre e che è stato liberato dai giudici il 15 dicembre. Dalla nascita del governo Meloni oggi sono stati espulsi circa 215 estremisti islamici radicalizzati, anche con particolari rapporti con reti insurrezionaliste e o terroriste.

“Questo dato fa capire che c’è stato uno sforzo di questo governo per cercare gli elementi che rischiano di inquinare la vita nelle nostre città. Il fatto che sia stato catturato un estremista islamico a settimana è comunque fonte di grande preoccupazione, perché vediamo questi imam che uniscono all’elemento religioso un messaggio islamico totalizzante che non lascia spazio alla laicità nella vita dei fedeli e, a maggior ragione, ai non credenti o ai cosiddetti infedeli”.

“Nel nostro Paese sono presenti reti islamiche favorite da finanziamenti che arrivano da Paesi musulmani, ma anche da parte dell’Unione europea. C’è un rapporto voluto dalle forze eurocritiche, “Unmasking the muslim brotherhood – brotherism islamofobia and you”, che individua come i Fratelli musulmani stiano intercettando anche i fondi dall’Ue. L’allarme islamismo è alto anche in Italia ma molti fanno ancora finta di non vedere, le istituzioni di Bruxelles danno sostegno all’Islam politico anche nelle pubblicità e, a volte, forniscono finanziamenti per esempio con le campagne contro l’omofobia o anche con progetti come l’Erasmus”.

“Questo lavoro, elaborato dagli antropologi Florence Bergeaud-Blackler e Tommaso Virgili, analizza il network riconducibile ai Fratelli, per il quale la Backler ha coniato una parola specifica ‘frerism’, traducibile con fratellismo: paragona la Fratellanza a un marchio in franchise, un sistema con varie orbite e al centro i Fratelli musulmani in senso stretto. Intorno gravitano organizzazioni diretta emanazione di questa confraternità ma formalmente esterne alla setta. Il rapporto ne individua vari, fra cui: Council of european muslims, European institute of human sciences, European council for fatwa and research, Europe trust and islamic relief worldwide. Ancora più esterni, agiscono movimenti e personalità che simpatizzano, sostengono e si lasciano guidare, consapevolmente o no, dalle parole d’ordine di queste centrali islamiste: per esempio la sinistra islamista e pro-pal, le varie flotille, che non sappiamo se siano creature di quel mondo, ma sicuramente sono il risultato di una lunga e asfissiante propaganda unita a una storica propaganda mondialista e anticoloniale di sinistra”.

“La penetrazione silenziosa degli imam in Occidente è dunque il vero tema del momento. In Francia i servizi segreti già a maggio avevano denunciato la minaccia che rappresentano per la coesione nazionale. In Gran Bretagna le sigle dell’islamismo operano apertamente; negli Stati Uniti sembra che si corra i ripari con l’intenzione di sanzionare soprattutto i Fratelli musulmani come organizzazione terroristica, sia sul piano federale sia statale. L’obiettivo finale della Fratellanza musulmana, infatti, è quello di creare un ambiente compatibile con la sharia, già in essere in quartieri di varie città europee: pensiamo soprattutto all’Olanda, ma anche alla Francia e la Svezia. Una realtà che inquieta, divide e, purtroppo, detta l’agenda politica”.


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