Ah, quindi l’Albanese fa i convegni con Hamas!

· 5 Dicembre 2025


Cari ascoltatori, e così dopo mesi in cui han detto che esageravamo e dovevamo darci una calmata, perché Francesca Albanese avrà anche idee radicali sul Medio Oriente e sulla guerra Israele-Hamas, ma non è parte in causa, ha al massimo una posizione da utile idiota – nel senso tecnico-leninista, che involontariamente fa da grancassa a regimi totalitari o a terroristi, in questo caso, per l’appunto, Hamas – ecco dopo tutto questo è successa una cosa.

Oggi il Giornale è uscito con questa notizia, un asso di briscola che si è preso tutta la tavola: a novembre del 2022, la relatrice speciale dell’Onu (che l’Onu stessa ha appena sconfessato per aver detto quella cosa indecente, che l’assalto pro-pal alla redazione della Stampa dovrebbe costituire un monito), ha partecipato in collegamento a un convegno intitolato “16 anni di occupazione a Gaza: impatto e prospettive” (trovate i video sul sito del Giornale). Già dal titolo si capisce che trattavasi di un incontro ben schierato, ma si poteva pensare che fosse un ritrovo dell’intellighenzia filo palestinese, anche antisionista, capirai, tanti ne vediamo ogni giorno.

E invece no: questa volta tra i relatori del prestigioso convegno c’erano due dichiarati esponenti di Hamas. Anzi, due figure apicali del movimento terrorista nazi-islamico, che ha nel proprio statuto la cancellazione dello Stato degli ebrei e che il 7 ottobre ha messo in atto un orrendo pogrom, che non si vedeva dai tempi della Seconda guerra mondiale, sgozzando bambini nelle culle, bruciando famiglie intere, stuprando donne e sequestrando civili.

Quindi questi due signori si chiamano Ghazi Hamad e Bassem Naim. Ghazi Hamad è uno dei leader di Hamas: intervistato dalla Cnn dopo il 7 ottobre, disse: sapete qual è il beneficio del 7 ottobre? All’assemblea generale dell’Onu, 194 membri hanno aperto gli occhi sulla brutalità di Israele e lo hanno condannato. Aspettavamo questo momento da oltre 75 anni. Bassem Naim è un funzionario di Hamas, è stato ministro della salute nel primo governo Haniyeh, il capo politico dei terroristi ucciso da un attacco israeliano a Teheran nel 2024.

Francesca Albanese verosimilmente sapeva che questi signori erano lì e partecipavano al convegno, ha anche interloquito: “Avete il diritto di resistere all’occupazione di Israele”. Cioè Hamas e il terrorismo – perché questo è nella realtà – sarebbe come la resistenza e le sue terrificanti azioni sarebbero legittime!

Facciamo ora una domanda: va molto di moda l’indignazione democratica – pensate alla fiera “Più Liberi Più Libri”, dove la presenza di un editore di estrema destra ha scatenato gli indignati, fra i quali il sempiterno Cristian Raimo, il quale ieri ha detto che “bisogna trovare il modo di mettere un confine democratico alle idee che possono essere espresse”. Frase in cui, da liberali, non ci riconosciamo; però possiamo dirlo, che Hamas è fuori dal confine democratico e che chiunque flirti con Hamas, anche un relatore speciale dell’Onu, è fuori dal confine democratico? Almeno su questo ci possiamo intendere?


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