Zelensky smonta lorsignori zelenskiani: Vado da Trump
Giovanni Sallusti · 20 Novembre 2025
Cari ascoltatori, l’evoluzione della giornata di oggi si potrebbe definire divertente se non poggiasse sulla tragedia quotidiana delle vittime nella guerra russo-Ucraina. Allora, sui giornali di oggi e sui siti fino a inizio serata imperava la seguente narrazione dei pensosi editorialisti: c’è un piano degli Stati Uniti tutto schiacciato sul Cremlino, come se l’avesse scritto Putin, la Casa Bianca ridotta a passacarte dei desiderata di Mosca. Poi però è successo qualcosa che ha fatto saltare il banco dei sapienti.
Intanto ricordiamo che questo ipotetico piano prevede 28 punti: alla Russia andrebbe il controllo del Donbass, nonostante l’Ucraina ne abbia ancora circa il 12%, in cambio di garanzie di sicurezza, da parte degli Stati Uniti a Kiev e all’Europa, rispetto a future aggressioni russe. Si parla della più potente macchina bellica, economica e tecnologica mondiale, non è secondario.
Un altro punto è che le aree del Donbass cedute alla Russia sarebbero demilitarizzate, la Russia non potrebbe schierarvi truppe. Sulle due regioni di Kherson e Zaporizhia rimarrebbero sostanzialmente congelate le attuali linee, ma la Russia dovrebbe restituire una parte di questi territori. Gli Stati Uniti e altri Paesi riconoscerebbero la Crimea e il Donbass come russi, ma l’Ucraina non verrebbe costretta a farlo. Il piano prevederebbe anche limitazioni alle dimensioni dell’esercito ucraino, sempre in cambio di quelle garanzie di sicurezza americane, oltre a quella implicita già esistente nel famoso accordo sulle terre rare: se in Ucraina ci sono interessi, contratti, personale americano, Washington evidentemente la tutelerà…
Questo sarebbe il piano che secondo lorsignori è stato scritto sotto dettatura dello zar e che Zelensky secondo la narrazione avrebbe rifiutato, intraprendendo poi un tour presso le cancellerie europee per avere rassicurazioni e elaborare un altro piano tutto dalla sua parte, pronto a consegnarsi a Ursula, al Bonaparte immaginario Micron e altri revanscisti fuori tempo massimo del Vecchio continente.
Poi le agenzie hanno battuto quello che gli zelenskiani in poltrona, che non hanno un Paese invaso e non vedono la tragedia quotidiana dei loro connazionali, non avevano previsto: Zelensky ha ricevuto la bozza del piano Usa, si è detto “ pronto a collaborare in modo costruttivo con Washington” (non con le cancellerie europee) e a incontrare Trump. Insomma, potete prendere la pigna di giornali di oggi e buttare tutto nel cestino.
“Nei prossimi giorni il presidente ucraino incontrerà il leader degli Stati Uniti per discutere della bozza di piano”, ha annunciato Kiev su Telegram: così Zelensky in persona ha smentito gli zelenskiani delle nostre latitudini. E adesso come faranno, lorsignori, a mascherare, ri-raccontare, ri-adeguare tutto ai loro teoremi ideologici? Tra l’altro la Presidenza ucraina ha ricordato che “fin dai primi secondi dell’invasione russa l’Ucraina ha cercato la pace e sosteniamo tutte le proposte significative che possano avvicinare una vera pace. L’Ucraina sostiene le proposte del presidente Trump fin dall’inizio di quest’anno, per porre fine allo spargimento di sangue”.
Mandiamo un abbraccio agli zelenskiani in poltrona, che sorseggiano un cognac o fumano un sigaro vagheggiando di guerre napoleoniche contro la Russia. Poveretti.
