Su Elly, fai tu la “ricca” con 2mila euro al mese

· 10 Novembre 2025


Cari ascoltatori, stasera lanciamo una proposta a Elena Ethel Schlein, segretaria di quell’assemblea radical del Dams in cui si è tramutato il Partito democratico: ci viva lei con 2mila euro al mese e poi ci faccia sapere. Le lanciamo questo guanto di sfida in seguito all’indecorosa cagnara sulla manovra del centrodestra che secondo lei – e secondo il suo schieramento progressista che non ha mai messo piede in una fabbrica – avvantaggerebbe i ricchi.

È una polemica che si infrange subito sulla realtà, perché le prime manovre finanziarie di questo governo hanno centrato l’attenzione sui ceti medio-bassi anche dal punto di vista fiscale: e lor signori si sono indignati, perché perché appena si ritocca un’aliquota verso il basso i tassatori compulsivi s’incazzano. È il caso delle riduzione del cuneo fiscale (che i predecessori di Elena Ethel avevano proclamato in tv ma mai realizzato) che è stata resa strutturale e che rimarrà fino a fine legislatura, sgravando proprio quella categoria che la sinistra strumentalmente chiama poveri, ma che si guarda dal frequentare.

Quest’anno, oltre il giro di boa della legislatura, pur con margini molto risicati a causa del contesto internazionale, il governo di centrodestra ha deciso di battere un colpo nei confronti della sua constituency, il ceto medio, che è anche quell’ossatura diffusa che permette che esista un sistema Paese e quindi che vengano erogati servizi per i più poveri.

Questo colpo è la famigerata riduzione di due punti dell’aliquota massima Irpef, che sta passando nel racconto mediatico come un favore ai ricchi. E anche qui la realtà batte questa fantasia, basta dare uno sguardo all’analisi comparata con altri Paesi, che per esempio potete trovare sul Giornale: l’aliquota fiscale massima, che in Italia scatta oltre i 50 mila euro, nel Regno Unito scatta oltre i 170 mila euro, in Francia scatta oltre i 180 mila, in Germania oltre i 277 mila, nella Spagna socialista di Sanchez – un paradiso secondo Elena Ethel – oltre i 300 mila.

Come giustamente ha detto Giorgetti, riferendosi ai massacratori del ritocco dell’Irpef – cioè, Bankitalia, Corte dei Conti, Istat, rispettabilissimi enti che quando Mario Draghi fece un favore assai maggiore ai ricchi stettero zitti oppure applaudirono – ha detto “bisogna capire cosa si intende per ricco: se lo è uno che guadagna 45 mila euro lordi, quindi circa 2mila netti al mese, hanno una concezione della vita un po’…” lasciando i puntini dove noi possiamo scrivere bislacca, disconnessa, o magari strumentale.

Se quindi Elena Ethel pensa che con 2mila euro netti al mese si è ricchi, allora rinunci al suo lauto e meritatissimo stipendio da parlamentare e qualunque altra entrata abbia; e ci viva, con 2mila euro al mese. Poi ci dica se gli sgravi fiscali per quella fascia sono un favore ai ricchi, o solo un provvedimento minimo di civiltà verso il ceto medio…


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