Attenzione, nuova materia al liceo: l’ora pro-pal!
Giovanni Sallusti · 3 Novembre 2025
Cari ascoltatori, è arrivata una novità nei licei milanesi, una nuova materia che si è infilata fra matematica, storia, italiano: l’ora pro-pal. Questa nuova materia, con cui indottr… istruire i ragazzi, ha anche i suoi docenti specifici: per esempio il consigliere regionale del Partito democratico Paolo Romano, che già nelle scorse settimane ha tenuto un incontro al liceo Vittorio Veneto, e che ha annunciato un nuovo evento all’Istituto di istruzione superiore Severi Correnti, dove parlerà in aula magna agli alunni delle quarte e delle quinte. Tema: la sua esperienza a bordo della Global sumud flotilla.
Restauriamo qualche elemento di realtà: Romano ha partecipato a una spedizione nata tra le fanfare delle anime belle che l’avevano descritta come progetto umanitario. Poi si è scoperto che dell’intenzione umanitaria non importava a nessuno di loro: Romano e i suoi colleghi di traversata hanno rifiutato ogni mediazione, compreso quella collaudata e affidabile del patriarcato di Gerusalemme, per consegnare degli aiuti nella striscia di Gaza. E poi si è scoperto che gli stessi aiuti umanitari erano pochissimi sulle barche della flotilla, fino a che, a un certo punto, Romano e compagnia hanno ammesso che la loro intenzione era solo politica, cioè forzare un blocco navale in un teatro di guerra – peraltro dichiarato legittimo dall’Onu, che non è esattamente un’associazione sionista.
Su questo sfondo c’è il fenomeno di cronaca, che è un’altra cartina al tornasole del clima in cui viviamo. Al liceo Vittorio Veneto, dopo Romano si è recato anche un altro reduce dell’impresa-flotilla, il presidente di Arci Milano Maso Notarianni. Ed è notevole che è stato del tutto assente il contradditorio, è mancata la presenza di qualcuno che rappresentasse posizioni diverse, che bilanciasse il racconto dell’impresa eroica spiegando che cosa sta succedendo, cioè un complesso ma presente accordo di pace, grazie al quale per la prima volta si sta parlando di ritiro di Hamas dalla striscia di Gaza: e questo accordo è dovuto all’orco Donald Trump, non a Paolo Romano e alla sua compagnia.
A uno di questi incontri nei licei milanesi hanno partecipato anche i militanti dei giovani palestinesi d’Italia, che hanno tenuto una lezione di storia del sionismo con tanto di slide (immaginiamo quanto ne sarebbe stato fiero Himmler, viste le posizioni che costoro hanno sullo Stato degli ebrei e sul suo diritto a esistere).
A questo punto, la comunità ebraica milanese si è sentita di dire due cose: il portavoce Davide Blei ha dichiarato che “questi eventi, invece che portare un clima di pacificazione, buttano benzina sul fuoco dell’odio contro Israele e violano il sacro principio del contraddittorio”: tocca ricordare che per la cultura ebraica il contradditorio è sacro, non è un caso che Israele sia l’unica democrazia, l’unica società aperta, l’unico scampolo d’Occidente in Medio Oriente. Le posizioni di Paolo Romano, d’altronde, sono molto sfumate e dialoganti: fatevi un giro sui suoi social e guardatevi i video in cui ribadisce la tesi del genocidio e afferma che Israele sta trucidando nel sangue bambine e bambini, dandogli fuoco. È una curiosa dissonanza, perché noi ricordavamo che i bambini messi nel forno erano quelli visti il 7 ottobre, ed erano bambini israeliani, mentre gli infanticidi erano i tagliagole di Hamas.
Romano ha calcato la mano anche su una complicità del governo italiano sul “genocidio” da parte di Israele: insomma c’è un consigliere regionale del principale partito della sinistra che esprime le posizioni dell’estremismo pro-pal, che ha animato le piazze e le proteste delle settimane scorse, perché le due agende ormai coincidono. È l’ultimo atto dell’involuzione politico-culturale della sinistra.
Facciano pure; però che l’ora pro-pal nei licei passi come prassi normale, per di più senza contraddittorio, quindi come dogma da rivelare agli studenti, un dogma antisionista per usare un eufemismo, ecco questo è troppo. L’ora pro-pal non la vogliamo.
