Via Hannoun, che plaude alle esecuzioni di Hamas
Giovanni Sallusti · 20 Ottobre 2025
Cari ascoltatori, il signor Mohammad Hannoun, presidente dell’Associazione palestinesi in Italia, va espulso dall’Italia. Cittadino giordano, esponente di spicco della comunità islamica genovese, secondo alcune fonti un imam, è stato inserito nella black list del Dipartimento del tesoro americano con l’accusa di essere un finanziatore del terrorismo attraverso l’Associazione benefica di solidarietà con il popolo palestinese. Nel novembre 2024 Hannoun aveva già ricevuto un foglio di via per istigazione all’odio e alla violenza. Ciò nonostante è ancora qui, e sabato lo si è visto a Milano, all’ennesimo corteo contro il genocidio, contro la guerra che intanto è stata fermata da Donald Trump (ma secondo lui è una trappola).
In questa reiterazione dell’estremismo piazzaiolo pro-pal, la sinistra istituzionale e politica dà sponda proprio a personaggi come lui, che ha animato il corteo di sabato con alcune perle: ha parlato delle esecuzioni, della strage di civili palestinesi a opera di Hamas: “Tutte le rivoluzioni del mondo hanno le loro leggi. Chi uccide va ucciso. I collaborazionisti vanno uccisi. Oggi l’Occidente piange questi criminali, dicono che i palestinesi hanno ucciso poveri ragazzi, ma chi lo dice che sono poveri ragazzi?”.
Quel che sostiene il signor Hannoun è che gli uomini incappucciati, fatti inginocchiare e uccisi a bruciapelo gridando “Allah akbar”, erano collaborazionisti di Israele e quindi meritavano di morire. Cosa doppiamente inquietante, perché la nozione di “collaborazionista di Israele” non si sa fin dove si spinga: chi sono quelli che secondo costui vanno uccisi? Chi sostiene le ragioni dell’unica democrazia del Medio Oriente? Chi sostiene le ragioni della pace di Trump? Chi non sostiene le ragioni di Hamas?
“Il nostro corteo ha un messaggio chiaro”, ha poi detto Hannoun, “i cittadini italiani sono tutti per i diritti del popolo palestinese, per la fine dell’occupazione e del genocidio, e per la libertà assoluta di tutti i territori palestinesi dal fiume Giordano al Mar Mediterraneo”. Cioè, anche lasciando da parte le castronerie storiche su occupazione e genocidio, secondo lui i cittadini italiani sarebbero per la soluzione finale, la cancellazione dello Stato degli ebrei? Ovviamente e assolutamente non è così, e invitiamo il signor Hannoun a non parlare in nostro nome, tantomeno in nome della maggioranza degli italiani, la quale non è affatto per un nuovo Olocausto, perché la cancellazione dello Stato degli Ebrei sarebbe Olocausto.
Hannoun ha aggiunto che la tregua “non è affidabile perché non lo sono i garanti Trump e l’amministrazione Usa, i quali sono dei sionisti criminali”. Sembra che per lui chiunque non segua la linea di Hamas sia sionista, e ovviamente ha coinvolto il governo italiano che continua a sostenere “un criminale come Netanyahu”: ha definito gli ostaggi liberati nei giorni scorsi “soldati israeliani con i cannoni rivolti verso la testa dei palestinesi”, evidentemente inclusi i bambini morti nelle viscere di Gaza, e i civili brutalmente sequestrati, seviziati e in molti casi uccisi.
Allora non c’è ragione per cui costui, che dice che tutti gli italiani sono per la cancellazione di Israele e che i collaborazionisti vanno uccisi, che nel 2024 ha già preso un foglio di via per istigazione all’odio e alla violenza, resti ancora sul suolo italiano. Speriamo che chi di dovere abbia attentamente letto e soppesato anche il pericolo, mica tanto implicito, delle esternazioni di questo galantuomo.