Sorpresa: il Papa parla di identità culturale
Marco Tognini · 16 Ottobre 2025
Nella nostra nuova rubrica “Sic et non”, Marco Tognini analizza i temi politici della settimana nazionali e internazionali e concentra l’attenzione sul discorso pronunciato da Papa Leone XIV al Quirinale, in occasione dell’incontro diplomatico con Sergio Mattarella. Alcuni suoi passaggi sono stati nascosti da vari media, perché il Papa ha parlato di temi poco cari alla vulgata.
Il Pontefice, infatti si è espresso anche sul calo della natalità e sulla tutela della vita, del prossimo anniversario del centenario dei Patti Lateranensi, nel 2029. Ma ha soprattutto ha ricordato quanto sia importante difendere, mantenere, tramandare quello che i nostri padri ci hanno lasciato: la cultura, l’identità, il senso di comunità tutti occidentali, a fronte di un relativismo morale e della tensione al buonismo. Insomma: è stato un discorso anti-woke.
Papa Leone sta cercando di riportare a un senso più teologico e più verticale i simboli illuminanti che invece molto spesso vengono trattati in maniera drammaticamente orizzontale. Prendiamo per esempio la famiglia, fondamento della speranza di un popolo. L’insegnamento della Chiesa è limpido: dal concepimento alla morte naturale ogni esistenza deve essere sacra. Prevost ha poi unito il tema immigrazione con quello dell’integrazione, in quanto l’accoglienza “raggiunge la sua pienezza quando è reciproca e si fonda sul rispetto dei valori della società che accoglie: in questa visione l’integrazione si diventa incontro comunione crescita condivisa”.
Sui modelli fluidi massificanti, il Papa ha evocato le parole di Benedetto XVI nell’omelia del 2005, poco prima della sua elezione a nuovo vescovo di Roma, nella quale denunciò la dittatura del relativismo. Il suo monito finale è di grande attualità: “Chi smarrisce la verità dell’uomo perde anche la libertà”. Leone ha intrecciato i grandi temi della tradizione della Chiesa: la vita, la famiglia, l’identità umana, la custodia del creato, il valore della memoria, collocandoli in un disegno armonico che restituisce fede e coerenza con pienezza.