Torna un classico sovietico: l’esproprio delle case

· 16 Ottobre 2025


Cari ascoltatori, ogni volta che pensate che il governo di centrodestra abbia dei difetti – ovviamente è perfettibile come tutte le cose umane, figurarsi le cose della politica – prima di farvi prendere dallo sconforto pensate all’alternativa, cioè la sinistra nostrana. Facciano un esempio, l’ultimo in ordine di tempo fra mille: nelle scorse ore lorsignori hanno presentato una cosa chiamata “piano per la giustizia abitativa”, e già saranno commossi per il nome che ricorda i piani quinquennali sovietici. Ci chiediamo che cosa sia la giustizia abitativa, noi sappiamo che cos’è la giustizia in generale: per esempio c’è una esponente di Avs, il partito trainante di questa proposta, che è sfuggito alla giustizia ungherese tramite imbullonamento alla sedia dell’Europarlamento.

Ma torniamo alla proposta di Avs, cui si sono aggiunti il Movimento Cinquestelle e l’appendice residuale della sinistra quale è diventato il Pd di Elly Schlein. Eccola: anzitutto un censimento degli alloggi delle case di privati eventualmente sfitte, attenzione, non alloggi pubblici sfitti (che sono uno scempio cui va posto rimedio), ma proprio di privati; dopo questo censimento, chi ha delle case sfitte sarà obbligato a metterle sul mercato. In pratica i proprietari non sono più proprietari, e in più devono mettere la loro casa sul mercato, a un canone prestabilito.

C’è un soviet composto da Ilaria Salis, Nicola Fratoianni, Mauro Bonelli, Elly Schlein e altri comici, che vuole decidere a quale prezzo devi mettere sul mercato (per forza) casa tua; altrimenti, sempre secondo la loro bislacca idea, sarai suscettibile di penalizzazioni fiscali – in un Paese dove oltretutto la casa è già tartassata – o, in casi estremi, anche di requisizione: è la versione politicamente corretta dell’esproprio pseudo-proletario, perché lorsignori un proletario non l’hanno mai visto.

Insomma, è una misura veterocomunista, che prende il diritto alla proprietà privata, lo straccia e lo getta nel cestino: ecco, la cosiddetta “alternativa” al governo di centrodestra fa queste proposte, ha questa idea degli italiani e delle loro proprietà, delle fatiche di una vita. Ma in fondo che esista questa sinistra “alternativa” non è poi neanche una cattivissima notizia: è l’assicurazione sulla vita di quello che non sarà il migliore dei governi possibili, ma senza dubbio è di gran lunga il meno peggiore.


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