Fisco amico, ceto medio, giovani: questa è la Lega

· 16 Ottobre 2025


Cari ascoltatori, lo strabismo del mainstream è incurabile e agisce a ogni livello: l’abbiamo visto in azione in politica internazionale, con la pace di Trump che a lorsignori non va giù e il silenzio sui civili palestinesi ammazzati da Hamas. E dato che lo strabismo non passa, si riversa anche nella cronaca politica italiana: negli ultimi giorni il suddetto mainstream si è dedicato a dipingere la Lega come un partito estremista, oppure come un partito nell’angolo, o come una sorta di protesi bizzarra nell’agone politico.

E invece è vero l’esatto opposto: la Lega è nata costituzionalmente come partito di governo, nel senso che ha la propria ragione d’essere nell’azione trasformativa dell’esistente, dai territori alle questioni nazionali; ha l’obiettivo per costruire un Paese più libero, plurale e a misura di cittadini. Insomma, il contrario della caricatura che ne hanno fatto costoro, cogliendo al volo la contingenza della performance negativa in Toscana; quest’ultima dovuta soprattutto all’illusione di un’autosufficienza che nessuno può coltivare, nemmeno il generale Vannacci, che pure porta avanti una battaglia che condividiamo e rilanciamo quotidianamente, anti-woke, contro il politicamente corretto, per l’identità europeo-occidentale. Vannacci può essere piuttosto un formidabile valore aggiunto, come si è visto alle elezioni europee, all’interno del progetto della Lega, che è un progetto plurale.

E infatti in poche ore si sono visti due colpi di Lega vera: il primo ha a che fare con il governo nazionale, con la manovra che sta camminando anche con meno intoppi di quanti siamo abituati a vedere. Uno dei colpi è la pace fiscale, che riguarda 15 milioni di contribuenti “normali”, che hanno fatto la dichiarazione dei redditi, (non vecchi evasori multimiliardari, che la sinistra ha sempre lasciato in pace), cioè piccoli imprenditori, professionisti colpiti negli anni da svariate crisi, che hanno spesso dovuto scegliere se pagare i dipendenti e chiudere, o se pagare lo Stato o i lavoratori. La pace fiscale reintroduce un rapporto non ostile tra fisco e contribuente onesto in difficoltà. A monte di questo provvedimento c’è il timbro Lega.

C’è poi l’azione sul ceto medio, da sempre interlocutore privilegiato della Lega e del centrodestra, con un alleggerimento sensibile delle tasse: si va oltre l’operazione sul cuneo fiscale, lodevolissima per i ceti bassi, e si tenta un’operazione strutturale, parziale ma salutare sul ceto medio. Anche questo è un colpo di governo liberale.

E c’è la questione delle banche, fortemente voluta dalla Lega con una visione inappuntabile. Le banche hanno fatto in questi anni mega-profitti non figli del mercato (sarebbero sacrosanti), ma figli di decisioni politiche, tecnocratiche, di azioni sui tassi di interesse fatte dai funzionari a Bruxelles, oppure esito del rating positivo frutto dell’azione di governo. E ci sono poi il super-ammortamento per le imprese e la revisione dell’Isee da cui viene “eliminato” il valore della prima casa fino a 100 mila euro, tutti di impronta Lega.

Infine, ieri, c’è stato il lancio della campagna elettorale in Veneto: una disfatta del mainstream che spingeva sull’invenzione di una Lega spaccata, divisa in due, mentre al congresso di Firenze Luca Zaia è stato il principale sponsor della conferma di Salvini alla segreteria. Zaia ha annunciato “sarò capolista in tutte le province e sarà un problema per qualcuno”. Chi? Diciamo forse Fratelli d’Italia, che non ha voluto il terzo mandato per ragionamenti di tattica politica e che non c’entrano con l’apprezzamento del buon governo della regione. Sul territorio è stato lanciata la candidatura del giovane Alberto Stefani. Come ha fatto notare Salvini a Il Tempo, c’è chi fa retorica con i giovani, magari davanti a un aperitivo radical chic, e chi invece i giovani che si sono forgiati nel merito li candida alla guida di una delle regioni più importanti del Paese. Questi sì, che sono due colpi di Lega vera, due ottime notizie, altro che la caricatura di lorsignori.


Opinione dei lettori
  1. antonino De Francesco   Di   16 Ottobre 2025 alle 13:32

    Sono sempre con voi, benché romano de Roma, fin dal lontano 2007, e resterò con voi, unica speranza di verità e libertà. Condivido tutto quanto appena letto, esatto contrario di quanto sentito nella mattinata di LA7, dove Vannacci è presentato come unico responsabile della annunciata sconfitta in Toscana, dove a fallire è stato principalmente un candidato debole come Tomasi. Molti nemici, molto onore: avanti così, al di sopra delle menzogne.

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