Hermione, ora basta: il woke ha stufato tutti

· 5 Ottobre 2025


In questa puntata di “Alta tiratura”, Alessandro Gnocchi racconta la feroce polemica sulla cultura woke in corso tra l’0autrice di “Harry Potter”, J.K. Rowling, e l’attrice Emma Watson, diventata famosa da giovane per il ruolo di Hermione nella versione cinematografica della serie di romanzi della scrittrice.

Da tempo la Rowling si batte per difendere le ragioni della biologia contro quelle dell’ideologia: sostiene che non è vero che il genere sessuale possa essere scelto e che sia una costruzione culturale, come invece affermano i tifosi delle teorie gender: esistono gli uomini ed esistono le donne, e non c’è nulla di omofobo in questa posizione. Semmai la Rowling ha qualcosa da ridire sul fatto che, per esempio, i transgender possano gareggiare negli sport contro le donne, avendo una struttura fisica maschile che permette loro di vincere facilmente.

La scrittrice è stata quindi bersaglio di tutta la cultura woke americana, che l’accusa di essere sostanzialmente una vecchia bacucca conservatrice. La sua posizione l’ha messa in radicale contrasto con il cast del suo “Harry Potter”: gli attori che hanno partecipato a quel film – e che devono tutta la loro fama a quella pellicola – qualche anno fa presero le distanze dalla Rowling facendo intendere, molto chiaramente, di non condividere le sue idee sulla questione Lgbt.

La cosa che tuttavia la ferì fu che Emma Watson, che era pressoché la figlioccia della Rowling, insistette duramente nel dichiarare che quest’ultima si sbagliava e che fosse omofoba, fino alla rottura totale nel 2022: la Watson, durante la consegna dei Bafta awards lanciò una serie di frecciate alla scrittrice, che si sentì abbandonata – soprattutto quando venne attaccata in massa dagli estremisti woke. Il cast non spese una parola per difendere la Rowling, nemmeno in privato, con una telefonata. Ricevette solo un biglietto dalla Watson con scritto: “Mi spiace per quello che stai passando”.

La novità degli ultimi giorni è che l’attrice che interpretava Hermione ha ribadito di essere favorevole alle teorie di genere e che per quanto la Rowling sia in errore, le vuole volerle bene. Una sorta di paternalismo al contrario. La risposta dell’autrice è stata tagliente: “Come altri che non hanno mai vissuto la vita adulta senza il cuscino della fama e della ricchezza, Emma ha così poca esperienza della realtà da essere ignorante perfino sul fatto di essere pazzescamente ignorante”. 

Fra l’altro, i problemi della cultura woke appartengono una frangia di persone molto rumorosa, in posizioni magari di grande potere, che però saranno sempre una minoranza nella società. Si tratta di una mera questione da ricchi. Allontanandoci dagli atenei privati americani e dal centro delle città dove vivono le persone con il portafoglio gonfio, succede che la cultura woke non è nemmeno conosciuta, né suscita grande interesse. Dubitiamo che nei quartieri islamici, infatti, si prenda in seria considerazione la parità delle donne. Il woke è la battaglia di una minoranza (perfino una retroguardia) che parla a un’altra minoranza. I problemi reali sono altri. E ci piacerebbe che la sinistra e la destra si concentrassero sui temi che veramente segnano la vita di una persona. Diamo alle teorie di genere l’importanza che hanno: nessuna.


Opinione dei lettori
  1. Blanca   Di   5 Ottobre 2025 alle 23:23

    Airesven dicet: Grazie mille per il suo interessante lavoro. Imprescindibile continuare a coltivare la cultura liberale, per la libertà e la responsabilità, stato di diritto, separazione dei poteri, giustizia giusta, ecc. Possa stimolare e /o accrescere il pensiero critico necessario per contrapporsi con la forza della verità al comunismo e alle sinistre di qualsiase ordine e genere. Benedizioni di Dio a lei e a tutta radio Libertà. Nuovamente grazie.

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