Trump e Lega uniti: ciaone antifa
Marco Tognini · 25 Settembre 2025
Nella nostra nuova rubrica “Sic et non”, Marco Tognini presenta e analizza il caso Ilaria Salis, che è riuscita (momentaneamente) a salvarsi dalla revoca della sua immunità parlamentare, e lo collega alla decisione di Donald Trump di mettere fuori legge il gruppo antifa, parificandolo a vere e proprie associazioni e gruppi terroristici, facendo riferimento anche a quanto già è successo nelle città americane in tante situazioni dove si son verificati saccheggi.
La Salis è indagata per avere partecipato – o comunque assistito – a un pestaggio in Ungheria di cui peraltro ci sono i filmati, sebbene non chiari, un modello per tutti i contestatori, soprattutto per quelli che non disdegnano di infrangere la legge. In questo senso diventa interessante il decreto di Trump che ha dichiarato gli antifa organizzazione terroristica domestica. Il presidente Usa sostiene che questo modello va a minare lo stato di diritto e reprime il dissenso democratico. In Italia collettivi legati ai centri sociali hanno guidato le varie mobilitazioni e, a Milano, abbiamo potuto toccare con mano i disastri che hanno provocato durante le proteste pro Pal.
Il 23 settembre una delegazione della Lega ha tenuto un flash-mob proprio davanti alla stazione Centrale dove si sono tenuti questi disordini: “Basta sotterfugi, gli antifa vanno smantellati”. Con il nuovo decreto sicurezza saranno soggetti a pene più severe e aggravanti specifiche chi danneggia, blocca infrastrutture o aggredisce le forze dell’ordine. È il segnale che lo Stato non è più disposto a chiudere un occhio. Chi promuove eventi che si trasformano in violenza deve essere chiamato a rispondere dei danni a cose e persone. Basta scaricare i costi sulla collettività: chi devasta paga.