“Parlando liberaMente” con Fiamma Nirenstein: “Mein Kampf” è il testo sacro di Hamas

· 13 Settembre 2025


Questa settimana, a “Parlando liberaMente”, la nostra intervista settimanale con i protagonisti della politica, dell’attualità, del giornalismo, Giovanni Sallusti discute con Fiamma Nirenstein – editorialista de Il Giornale e membro del Jerusalem center for security and foreign affairs – dell’omicidio Kirk, della situazione in Medio Oriente e della connessione fra woke ed estremismo.

“La proibizione nel mondo contemporaneo a contraddire la cultura woke, che è il prodotto di una cultura di sinistra che viene da decenni di testi, di prepotenze, di esperienze, di movimenti che ha incontrato la jihad islamica, ha creato una situazione nuova rispetto alla cultura e alla definizione del pensiero contemporaneo: ciò che non si risolve con la discussione, perché la discussione non viene accettata, lo si risolve con la violenza”.

“Dopo la sconfitta storica della sinistra dovuta al crollo del mondo comunista, è seguita tutta una serie di tentativi di recupero che sono andati uno peggio dell’altro, fino alla sua trasformazione in movimento woke, con la negazione della cultura giudaico-cristiana, della sua importanza e anche della sua bontà rispetto ai temi della democrazia e dei diritti umani. Questo incontro disgraziatissimo con la cultura islamica nella sua parte peggiore ha prodotto una situazione per cui il mondo di sinistra si autoincensa sul tema dei diritti umani, mentre di fatto invece non solo li viola, ma li disprezza. Pensa te che razza di contraddizione è, dichiararsi difensore dei diritti umani mentre ci si rifiuta di condannare l’Iran che impicca ai lampioni gli omosessuali”.

“Greta Thunberg quando con grande cortesia è stata sbarcata dalla prima flottiglia e le hanno dato il panino con cui è stata fotografata, si è rifiutata di guardare il film sugli orrori del 7 ottobre. Lei che difende i diritti umani. E e così hanno fatto i suoi compagni di strada. Questo gesto sembra infantile, ma è un atteggiamento culturale molto importante. Ursula von der Leyen, parlando all’Unione Europea, ha detto che Israele deve essere discriminato, gli si devono applicare delle sanzioni, ha mostrato intenzioni estreme, come togliere il diritto a entrare in Europa ad alcuni ministri israeliani e a quelli che lei ha chiamato ‘i coloni aggressivi'”.

“Dopo la Seconda guerra mondiale, in Europa non c’è più stata una situazione in cui ogni bambino che prende l’autobus può rischiare la vita. Quindi lì credete che, quando qui in Israele si va a combattere, Netanyahu è il cattivo che ha atteggiamenti aggressivi, che vuole mettere sotto qualcuno. Non è così, quello che si vuole è semplicemente vivere la vita normale di un Paese democratico in cui ci sono tante componenti, in cui c’è una società bellissima, con una grande solidarietà umana, una grande cultura, una grande disponibilità all’aiuto reciproco, che invece le società occidentali si sono in gran parte dimenticate perché hanno perso il significato della loro esistenza e della loro bontà rispetto alla storia del mondo”.

“Al Jazeera è l’invenzione maggiore nella guerra contro Israele: ha dato al mondo la falsa impressione che esistessero solo le fonti di Hamas su cui abbeverare l’informazione mondiale, dalle televisioni ai social media, ai giornali di carta. L’idea stessa che si debba parlare di Israele come di un mostro che vuole affamare le donne e i bambini e procedere a un genocidio, per la strategia di Hamas è una magnifica invenzione che è stata ripresa dal Qatar tramite la sua emittente fondamentale. Fino a quando il Qatar seguiterà a sostenere Hamas in tutta la sua aggressività, ovvero a riempirlo di soldi e di aiuti, Hamas non scenderà dal suo piedistallo”.

“I droni russi che sono piovuti sulla Polonia sono di costruzione iraniana: siamo di nuovo ai legami basilari dell’asse del male che rispunta sempre fuori: l’altro giorno Putin, cinesi e coreani del nord hanno sfilato insieme con gli iraniani”.

“Ora si dice che Israele ora rischia molto perché i Paesi arabi potrebbero rimettere in discussione i patti di Abramo, ma io non lo credo, perché Israele ha in mano una capacità tecnologica formidabile, militare e anche medica, matematica, fisica. Nessuno vorrà rinunciarvi”.

“Il voto pro-Palestina in Ue? Un regalo solo a Hamas, perché lo Stato di Palestina non esiste. Una volta sono andata a intervistare Arafat a Tunisi per il settimanale Epoca: gli ho portato una cartina con un pennarello e gli ho chiesto se poteva disegnare lo stato palestinese, fino dove lo avrebbe voluto lui, visto che tutti dicevano che i palestinesi volevano due Stati per due popoli. Gli ha preso una furia, mi ha tirato dietro tutto quello che aveva a portata di mano, la carta, il pennarello… I palestinesi non hanno mai voluto uno Stato palestinese, ma solo distruggere Israele. Con Hamas, mitra e corano, è diventata guerra religiosa, e fa impressione che Ursula non se ne renda conto”. 

Israele è una rappresentazione dei valori occidentali della dinamica della democrazia. C’è uno scontro interno molto forte intorno alla figura di Netanyahu, ma non lo si è mai visto toccare le istituzioni democratiche né proibire una sola delle manifestazioni, anche se bloccano le arterie principali del traffico. Così come i canali televisivi, tre su quattro sono contro di lui, lui non ha mai alzato un sopracciglio, giusto ogni tanto borbotta”.

“All’università Bar-Ilan di Tel Aviv ho visto tante ragazze arabe fra le dottorande, e poi ragazzi arabi, drusi: c’è rispetto, se vai in ospedale il personale è per lo più arabo, molti hanno studiato in Italia. C’è una grande mescolanza e la guerra non ha cambiato le cose”.

“Ho visitato un nuovo museo del 7 ottobre e a un certo punto mi sono trovata davanti allo scaffale dei libri che hanno trovato nelle borse dei terroristi e nelle loro case: fra questi ci sono “Mein Kampf” di Hitler tradotto in arabo, ci sono i libri di Khaled Mashal, uno degli obiettivi dell’attacco a Doha, uno dei fondatori di Hamas. Uno di questi è titolato “Odiare gli ebrei”. E poi i libri di testo, che insegnano così le sottrazioni: se hai dieci ebrei e ne uccidi cinque, quanti ne rimangono?”


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