Centrodestra, impara la lezione libertaria di Kirk

· 11 Settembre 2025


Cari ascoltatori, non possiamo che iniziare con il ricordo e l’omaggio a Charlie Kirk, che è stato molto di più di un attivista Maga (come i giornaloni hanno semplificato, mostrando di conoscere poco la materia), ma una delle voci più potenti e rappresentative del mondo conservatore americano. Kirk è stato ucciso con un colpo d’arma da fuoco mentre discuteva, presentava le proprie idee confrontandole con quelle altrui al campus della Utah Valley University. Trump gli ha reso omaggio come patriota e uomo che combatteva per la verità e la libertà, ed è significativa l’immagine della maglietta che questa voce importante del conservatorismo indossava mentre parlava, con scritto “Freedom”, libertà, mentre uno che lo odiava ideologicamente gli sparato: questo rovescia la narrazione su dove stia il pericolo estremista.

Qual è la lezione di Charlie Kirk? Andare a sfidare il pensiero dominante di sinistra sul suo terreno, giocare in attacco, non aver paura di irrompere nel campo altrui. Kirk ha fatto un salto in avanti, quanto a incisività nel dibattito, creando l’associazione conservatrice Turning Point Usa, che aveva l’obiettivo sociale, intellettuale e politico di promuovere idee conservatrici nei campus universitari e nelle scuole attraverso eventi, comizi e dibattiti.

Charlie Kirk ha aggredito dialetticamente la sinistra nei suoi templi, in quei luoghi dove dominava un monolite, una sola voce, il luogocomunismo woke. Ha aperto una strada per la riscossa culturale conservatrice, e non facendo accademia fra un pugno di professori avversari della classe intellettuale democratica, ma con il dibattito, snidando la visione del mondo e le contraddizioni dell’altro, cioè facendo cultura diffusa e calandola nella vita.

La novità è che Kirk agiva attraverso il dialogo e cercava il confronto con chi non la pensava come lui, per esempio attraverso il tour “Dimostrami che sbaglio, e anche questa è una lezione a chi accusa il conservatorismo, il trumpismo, di essere una versione 5.0 del fascismo. Kirk ha ricalcato il metodo dialettico con cui è nato il pensiero occidentale, quello di Socrate, quello di Pericle che diceva “noi ateniesi siamo diversi perché ci confrontiamo con i logoi”.

È una lezione importante e non dobbiamo limitarci a elogiarla solo oggi perché è il giorno di una tragedia. Anche il centrodestra italiano dovrebbe farla propria, perché è un formidabile antidoto al vizio, che esiste anche nel mondo conservatore, di rintanarsi nel palazzo con le proprie granitiche certezze, in un universo asfittico, con il relativo pseudo-amichettismo di destra, parodia di quello di sinistra; o pressato da una sudditanza fuori tempo massimo nei confronti dell’antica egemonia post-gramsciana. Ecco, la lezione di Charlie Kirk fa piazza pulita di tutto questo: vorremmo che fosse tenuta a mente anzitutto da chi la pensa o dovrebbe pensarla come lui.


Opinione dei lettori

Commenta

La tua email non sarà pubblica. I campi richiesti sono contrassegnati con *




Radio Libertà

Background