Elly, adesso fai un sit-in giustizialista a Milano

· 18 Luglio 2025


Cari ascoltatori, già ieri abbiamo spiegato che, essendo garantisti veri, lo siamo anche per Beppe Sala, anche perché non c’è bisogno della clava giudiziaria per condannare il suo operato: una condanna politica per il fallimento della sua amministrazione, non solo per la “manutenzione” della città, ma proprio per la sua visione finto-patinata woke, che è andata del tutto contro gli interessi dei milanesi.

C’è però chi non condivide il nostro alfabeto garantista, per esempio Elly Schlein, la segretaria del Pd che ha trasformato il suo partito in una dependance rarefatta del Movimento 5Stelle. Lei, come tutti i non-garantisti, vede crismi da sacro graal in ogni iniziativa della magistratura contro la politica. Per questo siamo certi che stia per convocare un sit-in sotto Palazzo Marino, dove compiterà frasi come queste: “Non basta mettere insieme le forze politiche, ci serve tutta quella Milano che vuole scardinare il sistema di potere che ha messo in piedi questa amministrazione, mettendo al centro sanità pubblica, lavoro dignitoso, opportunità per i giovani, diritti”. E ancora, sempre contestando l’amministrazione Sala: “È importante essere qui ed esserci insieme perché il futuro di Milano sia rimesso nelle mani dei milanesi”. Elly poi proseguirà così: “Noi siamo qui per guardare al futuro di questa città, che oggi è paralizzata e non può attendere l’esito del lavoro della magistratura. Alla magistratura spetta di chiarire i profili di responsabilità sulle vicende che sono emerse nelle indagini. Il nostro giudizio è politico, molto prima di altre cose, ed è un giudizio pessimo su come è stata governata questa città, sul sistema di potere che hanno costruito qui, e naturalmente siamo qui a proporre insieme di guardare avanti”.

Le frasi che abbiamo citato sostituendo Liguria con Milano, sono quelle di Elly al sit-in/capolavoro di giacobinismo manettaro, che il cosiddetto campo largo tenne sotto la Regione Liguria quando esplose il presunto scandalo giudiziario che coinvolse Giovanni Toti e la sua amministrazione. Elly non si barcamenò e non attese l’evoluzione dell’iter giudiziario, sostenne che “al di là del merito, qui la magistratura scoperchia un sistema di potere”. Per noi, in assenza di reati accertati, questa frase non significa niente, ma per lei sì: quindi vedrà un sistema di potere scoperchiato anche a Milano, l’inchiesta sta mettendo sul tavolo una fitta rete di intrecci tra amministrazione, grossi privati, grossi costruttori, super tecnici del Comune.

All’epoca il caso Toti compattò il fronte dei moralisti (che con la moralità non hanno niente a che fare), Elly, Conte, Fratoianni e Bonelli, tutte le opposizioni in coro sventolarono l’iniziativa giudiziaria come condanna politica di un sistema di potere. Quindi, in coerenza, ovviamente lo faranno anche per il caso Sala. Ne siano sicuri, perché altrimenti vorrebbe dire che tutta questa sinistra buonista è giustizialista quando le serve, a rimorchio delle procure: in sostanza un covo di ipocriti.

Ovviamente ciò è impossibile, quindi ci aspettiamo di vedere a breve il comunicato di convocazione del sit-in sotto Palazzo Marino. Ci credete anche voi, vero?


Opinione dei lettori
  1. Luciana Savona   Di   18 Luglio 2025 alle 12:04

    È BANALE DIRLO MA COME SEMPRE DUE PESI E DUE MISURE IN CASA PD, loro ACCOLITI E MAGISTRATURA POLITICIZZATA. ghé nient, da fà. Non hanno vergogna di nulla.

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