Ius scholae = Majorino: non è di centrodestra
Giovanni Sallusti · 3 Luglio 2025
Cari ascoltatori, c’è un metodo infallibile per individuare se una proposta politica è di centrodestra, se corrisponde ai suoi valori, se risponde alle istanze sentite dal popolo del centrodestra. È un criterio minimale su cui, avendo mezza nozione politica, si fatica a non convergere: cioè, se piace a Pierfrancesco Majorino, non è di centrodestra.
Majorino è la quintessenza del radical-chicchismo meneghino: ultraimmigrazionista, ultrapro-LGBTQ+, ultratassatore. Incarna quell’agenda di sinistra, woke e schleiniana, in modo compiuto e molto più coerente di tanti altri, e infatti è il responsabile del Pd per l’immigrazione.
Ebbene Majorino, udita la proposta ventilata dal portavoce azzurro Raffaele Nevi di cui vi parlavamo stamane, confermata a ruota da Tajani che l’aveva già lanciata tempo fa, secondo cui Forza Italia è pronta a votare lo ius scholae anche con il Pd, non ha creduto alle sue orecchie: si è fatto prendere dall’entusiasmo e ha detto che il suo partito “è pronto a discutere con tutti: la cosa importante è, ben al di là dei giochi di palazzo sulla pelle delle persone, fare passi avanti per cambiare la legge sulla cittadinanza”.
È ovvio che Majorino ha una così ampia disponibilità al dialogo perché sa che segnerebbe una vittoria clamorosa per un Pd e un centrosinistra in stato comatoso, grazie all’insperato assist di Tajani che è un capolavoro di masochismo. E infatti altri si sono subito accodati: per Pina Picerno “l’apertura di Forza Italia sullo ius scholae è un’ottima notizia”, mentre sono arrivati segnali di dialogo anche da Avs e da Giuseppe Conte. Dopo di che ovviamente Forza Italia ha provato a cavillare sul fatto che la sua proposta prevede un ciclo scolastico di 10 anni, e non di 5 come quella delle sinistre.
Ma è un dettaglio a valle della politica, perché a monte la domanda è: è forse questo il momento per andare verso una concessione più facile della cittadinanza, premesso che l’Italia è il Paese europeo che ne concede di più e che il popolo italiano (anche da sinistra) al referendum ha detto che non è una priorità? La risposta ci sembra già nella domanda. E nel fatto certo che se una cosa piace a Pierfrancesco Maiorino, non è di centrodestra.