Attenzione, non aspettatevi una fotocopia di Bergoglio

· 8 Maggio 2025


Il dato politico nelle prime parole di Papa leone XIV sta in una questione di metodo: il discorso non è stato un saluto empatico o una dichiarazione semplicemente pastorale, ma un vero abbozzo di manifesto. In questa diversità c’è anche un messaggio di merito: la Chiesa starà nel mondo, quindi farà politica in senso lato. In questo si può vedere continuità con il papato di Francesco, ma sarà tutto da vedere il grado di adesione alle istanze mondane e il grado di confronto anche critico che la Chiesa con esse può instaurare: il crinale potrebbe stare in un surplus di spiritualità che porterà una diversità di toni. Sarebbe anche un’adesione all’esortazione del Cardinale Decano Re, quando ha detto che serve un Papa che parli anzitutto di Dio e del dramma dell’assenza di Dio, soprattutto nell’Europa culla della cristianità, prima ancora che del Cristianesimo.

Ed è interessante, dal punto di vista geopolitico, che Leone sia il primo Papa americano: è vero che Prevost ha spesso fatto un contocanto autorevole alla narrazione trumpiana; ma si è anche mostrato conservatore su temi etici come la sessualità e la relazione con la comunità LGBT.

La domanda è: questo Papa è frutto di quale convergenza? Quella delle varie anime dell’eterogeneo mondo bergogliano o una più ampia che include l’universo conservatore?

Leone rivendica di essere agostiniano, cosa che evoca la fedeltà a un Dio non teoretico, non scolastico, non solo frutto di un approccio razionalista, ma anche quello che Benedetto XVI nella sua riflessione teologica chiamava “il Dio vivente”. Ci ricorda di nuovo le parole del Cardinale Re, quando dice che bisogna contrastare i dogmi mondani che tagliano un po’ fuori questa dimensione esistenziale.

Sicuramente sarà un papato attivo nel mondo sociale, perché usare il nome di Leone è una dichiarazione d’intenti: l’approccio dell’enciclica Rerum Novarum è un approccio sociale chiaramente alternativo alla visione socialista. Quindi, attenzione a semplificare Leone XIV come un mero continuatore di Bergoglio: sicuramente non è in discontinuità, e questa doppia faccia di Papa americano ma non collocabile vicino all’amministrazione Usa sarà un fattore dialettico da monitorare.

In sintesi, un papato in continuità ma non fotocopia di quello di Francesco, con una ripresa della dimensione spirituale che sta tutta in quella rivendicazione di agostinismo.


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