Bolzano usa l’autonomia e aumenta le pensioni

· 11 Marzo 2025


In questa puntata di “Regioniamoci sopra”, la nostra rubrica che si occupa dei temi che riguardano l’autonomia differenziata, Giuliano Zulin racconta due fatti che confermano quanto sia utile che la legge sull’autonomia diventi operativa.

La Cga di Mestre ha diffuso un dato secondo il quale la pubblica amministrazione, in particolar modo i ministeri, avanzano più o meno 58 miliardi alle imprese. Ci sono delle fatture non pagate o comunque in super super super ritardo da parte della pubblica amministrazione, in particolare dei ministeri. E’ una piaga che non è nuova in Italia, chiaramente perché lo sappiamo, c’è stato un momento, addirittura dieci anni fa, che eravamo arrivati quasi a 80 miliardi, cifre mostre.

Le direttive europee indicano che lo Stato dovrebbe pagare entro 30 giorni, ma no succede mai e alla fine ci si ritrova un debito di 58 miliardi non saldati  dallo Stato centrale alle imprese che hanno lavorato. Si tratta più o meno sono 2,8% del Pil, che nel 2024 è aumentato dello 0,7%. Spalmando quella cifra negli ultimi due anni, si potrebbe arrivare a un aumento complessivo del Pil di 1,7%, con tutte le conseguenze positive che questo comporta. E questo potrebbe succedere se fosse attiva l’autonomia differenziata.

La seconda notizia è che la provincia autonoma di Bolzano ha deciso, esercitando la sua autonomia, di alzare le pensioni minime: 17mila cittadini e cittadine vedranno aumentare il loro assegno di circa 200 euro circa, fino ad arrivare a mille euro al mese: una decisione illuminata, soprattutto pensando che l’Alto Adige è la provincia più cara d’Italia, e le persone, i pensionati in particolare, con la minima fanno molta fatica a arrivare a fine mese.


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