Musk tiene in piedi l’Ucraina …e gli danno del putiniano!
Giovanni Sallusti · 10 Marzo 2025
Cari ascoltatori, questa mattina sui giornali è comparso un caso da manuale di ribaltamento del mainstream, che potremmo intitolare “il Musk vero e il Musk di carta”. L’Elon Musk vero è quello che ha costruito una variabile decisiva per la tenuta dell’Ucraina e per le sua controffensive contro l’invasione dell’esercito russo, il sistema Starlink, una tecnologia di gran lunga superiore a qualunque altra tecnologia cinese o europea, che è a disposizione di Kiev. Starlink è attivo anche in queste ore in cui sono stati sospesi da parte degli Usa una serie di aiuti, fra i quali la condivisione dei dati di intelligence, nell’ambito del tentativo di Donald Trump di portare al tavolo gli attori di questa guerra.
Poi c’è l’Elon Musk di carta, del tutto rovesciato, che oggi sui giornaloni risulta il principale nemico dell’Ucraina, una sorta di pupazzo di Putin che vuole l’Ucraina macellata e inghiottita dall’orso russo. È addirittura un copia-incolla fra i titoli delle prime pagine: il Corriere della Sera, “Ucraina, la minaccia di Musk”, Repubblica, “Le minacce di Musk”, La Stampa, “Pace, Musk variabile impazzita”, tutti accompagnati con editoriali pensosi sul rischio costituito da questo pazzo nemico della libertà, longa manus di Putin e di tutti i dittatori.
Questa narrazione farlocca nasce in calce allo scambio fra Musk e il ministro degli Esteri polacco Radosław Sikorski: Musk ha postato un contenuto difficilmente criticabile, sebbene non intinto nelle regole della diplomazia e magari contestabile per opportunità: ha ricordato infatti che la sua tecnologia è la spina dorsale dell’esercito ucraino e che se la spegnesse l’intera linea del fronte crollerebbe. È una verità sgradevole, detta anche in modo sgradevole, ed è qui che si è inserita la disonestà del mainstream, che l’ha subito spacciata come una minaccia di togliere Starlink a Kiev, mentre l’unica evidenza è che Starlink è un elemento della dinamica negoziale, soprattutto dopo il suicidio strategico di Zelensky.
Ricordiamo che il presidente ucraino ha attaccato la nazione che ha finora tenuto in piedi l’Ucraina, non ha chiuso un accordo e ha generato uno strappo con gli Stati Uniti; poi si è accorto dell’errore e ora è in atto un’operazione di ricucitura, non ancora completata.
Alla fine, in serata Musk ha precisato: “Per essere estremamente chiaro, indipendentemente da quanto io non sia d’accordo con la politica sull’Ucraina, Starlink non spegnerà mai i suoi terminali. Sto semplicemente affermando che senza Starlink le linee ucraine crollerebbero, poiché i russi sono in grado di bloccare tutte le altre comunicazioni. Non faremo mai una cosa del genere, né lo useremmo come merce di scambio”.
Questa notizia ha cambiato tutta la narrazione, ma, nonostante sia arrivata in orario ampiamente utile per aggiornare i giornali, oggi la potete trovare solo nascosta dentro gli articoli, in fondo, in qualche inciso, fra parentesi, perché comunque contava solo sostenere che Musk è un orco. E quindi orco è rimasto, questo è il paradosso: i giornali sono usciti con il contrario di quel che è stato detto. Siamo intrappolati in un racconto che non ha pressoché più nulla a che fare con la realtà.