Una canzone per l’8 marzo e contro il velo islamico

· 7 Marzo 2025


Cari ascoltatori, oggi cominciamo un avvicinamento eterodosso all’Otto marzo, la ricorrenza di domani che nella vulgata passa come la Festa della donna e quindi un momento per scambiarsi mimose o per indire l’ennesimo sciopero sulla disparità di genere, come per l’appunto accadrà domani. Ma l’8 marzo in realtà è una ricorrenza ben più importante, perché è nata come Giornata dei diritti delle donne, come denuncia e rivendicazione di diritti violati non in astratto, ma di persone in carne e ossa.

E allora, se noi prendiamo questa Giornata nella sua serietà e nella sua storia, scatta una domanda: oggi, nell’anno 2025, in quali parti del globo, in quali società sono violati dei diritti delle donne? Queste domande scomodano la questione che Oriana Fallaci battezzava come “scontro di civiltà”, perché ci sono Paesi in cui le donne non sono riconosciute in quanto soggetti portatori di diritti. Va detto anche che questo non accade nella brutta e infetta civiltà occidentale: accade invece invece, ogni giorno e con violenza, in altre società, principalmente in quella islamica, dove a dettare le regole sono la sharia e l’islamismo radicale. In quei posti, sì, la donna è considerato un soggetto giuridicamente, moralmente, ontologicamente inferiore all’uomo: questo è il vero elemento su cui riflettere se vogliamo prendere sul serio questa giornata.

Noi ci proviamo con la storia di un uomo che è perseguitato proprio perché denuncia questo, ne parla, e lo fa a suo rischio proprio in patria: il cantautore iraniano Mehdi Yarrahi ha scritto una bellissima canzone, “RoosaRito”, che in italiano significa “Il tuo velo”, dove invita le ragazze iraniane a togliersi l’hijab, a liberarsi da questa prigione fisica e simbolica e ad andare incontro alla loro libertà. Ne citiamo qualche verso: “Togliti il velo / il sole sta tramontando / togli il velo / lascia che i tuoi capelli volino / non aver paura amore mio / ridi, protesta contro le lacrime”. Ovviamente questa canzone è finita attenzionata dalla polizia morale del regime degli ayatollah: Mehdi Yarrahi è stato condannato a due anni e mezzo di galera e nei giorni scorsi gli sono anche state inferte 74 frustate.

Ecco, per noi “RoosaRito” è l’inno libertario di un uomo coraggioso dedicato a quelle eroine della libertà, alle sue coetanee iraniane che sono state rapite, arrestate, torturate, spesso uccise perché non mettono il velo o lo mettono male: ed è per questo che, da oggi fino a mezzanotte dell’8 marzo, Radio Libertà trasmetterà la sua canzone, a ogni ora.


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