La difesa europea? Aria fritta. La Russia? Lontano dalla Cina
Antonino D'Anna · 6 Marzo 2025
Nell’appuntamento quotidiano con Zoom, Antonino D’Anna discute con l’esperto di conflitti e direttore di “Analisi Difesa” Gianandrea Gaiani sul posizionamento militare dell’Unione Europea rispetto al conflitto russo-ucraino e alle trattative avviate da Donald Trump per la pace: “Il “porcospino d’acciaio”? Chiamavano così anche la Linea Maginot, si è visto come è andata a finire. Le munizioni non crescono sugli alberi, per tre anni abbiamo svuotato i magazzini per darle all’Ucraina. L’Europa ha tanti eserciti quanti Paesi, e quindi costi molto alti per un rendimento più basso, per non dire dell’organizzazione”.
“Il pragmatismo di Trump di sostenere che questa guerra, che non ne siamo stati in grado di vincere contro i russi, va fermata il prima possibile, sia tutto buon senso: più la guerra continua e più i russi avranno aspirazioni e pretenderanno territori ucraini. È un mistero perché l’Europa, che è la prima a pagare il prezzo dopo l’Ucraina di questa guerra, dopo tre anni di recessione e di crisi energetica, non l’abbia ancora capito”.
“La dottrina di Trump dimostra il fallimento della strategia Obama-Biden, che hanno cercato di emarginare la Russia, di indebolirla per dare grattacapi a una Cina che in quel caso avrebbe dovuto guardare la destabilizzazione del continente asiatico invece di occuparsi della sua penetrazione nel Pacifico. Biden voleva isolare la Russia e invece mai come in questi anni di guerra sono aumentate le adesioni ai BRICS, la Russia ha stabilito nuove alleanze molto forti con l’Iran, con la Cina, con la Corea del Nord, tutti i Paesi con i quali Trump deve negoziare: quindi ha bisogno di un Putin che non sia ostile. La valutazione di Trump è che non possiamo emarginare la Russia dall’Occidente perché se no la lasciamo in braccio alla Cina, che è il maggiore rivale degli americani. L’obiettivo ora è riportare la Russia ad avere una postura più equilibrata: per forza amica della Cina, visto che ha 9 dei suoi 11 fusi orari in Asia, però che non sia emarginata dall’Occidente”.