Emmanuel Micron, il Bonaparte inverosimile
Giovanni Sallusti · 17 Febbraio 2025
Cari ascoltatori, parte che gli stessi che strillano sull’inaccettabile sovranismo di Donald Trump non vedano l’ora di accodarsi al sovranismo à la carte del piccolissimo Bonaparte Emmanuel Macron, ormai Micron, che oggi a Parigi tiene una specie di mini antivertice con i capi di Stato di alcuni Paesi europei (Italia, Germania, Gran Bretagna, Polonia, Spagna, Olanda e Danimarca). L’ordine del giorno non è chiarissimo, la sintesi sembra essere “parliamo anche noi di Ucraina e facciamo vedere a Trump e all’occidente che ci siamo”.
La realtà è che l’Ucraina finora ha resistito e Putin non è entrato a Kiev né è riuscito ad annettere alla Russia l’intero Paese essenzialmente grazie agli aiuti militari, tecnologici, di intelligence e forse di truppe speciali sul terreno americani e anche britannici. Ricordiamo anche che sul finire del suo primo mandato, Trump fornì all’Ucraina i formidabili missili anticarro Javelin, in chiave di deterrenza.
In Europa, invece, sono tutti specializzati soprattutto nella retorica, che probabilmente dominerà anche oggi a Parigi. La nostra premier Giorgia Meloni ovviamente ci sarà, ma sull’iniziativa ha già mostrato un palese scetticismo, perché l’iniziativa sembra essere impostata in chiave alternativa, praticamente contraria alle mosse dell’amministrazione Trump per aprire una vera trattativa di pace.
Il motivo è prosaico e riguarda i problemi interni della Francia: Micron è in grande difficoltà, ha consenso e popolarità in picchiata e nell’ultimo periodo ha messo insieme governicchi da laboratorio con maggioranze raccattate intorno a un unico progetto, una diga repubblicana che argini Marine Le Pen. All’impasse politica si aggiunge la crisi economica, i titoli francesi sono dati alla pari con quelli greci, in pratica spazzatura. Così Micron, da inverosimile Bonapartino, ha rispolverato un classico alla francese: se in casa va male, ci si rilancia come esportatori di una nuova grandeur all’estero.
Intanto, nelle stesse ore, a Riad iniziano i confronti geopolitici concreti tra inviati americani e inviati russi. Trump ha dichiarato di essere ottimista e che vedrà presto Putin: un incontro bilaterale cui seguirà un altro bilaterale con l’Ucraina; se poi il team negoziale americano valuterà che ci sono le condizioni, ne verrà aperto uno trilaterale. Il controvertice di Micron invece è inverosimile, è come se un pezzo di Nato facesse la secessione dal suo socio di gran lunga di maggioranza, una strana opa del bonapartino sul Vecchio continente, e all’Italia non conviene certo accodarsi a questa cosa.
A noi conviene mantenere la posizione privilegiata che ora abbiano con l’amministrazione Trump e coltivare con Washington un rapporto bilaterale: Micron faccia pure i suoi controvertici, non ha dato le carte in questi due anni di guerra, difficilmente comincerà adesso.