Un maranza minaccia Silvia Sardone: femministe sveglia!

· 7 Febbraio 2025


Cari ascoltatori, alcuni silenzi in politica equivalgono a degli atti, proprio perché sono mancati: e spesso questa mancanza sottolinea qualcosa di grave, un’ipocrisia, una contraddizione, un doppiopesismo ideologico. Uno di questi particolari silenzi è quello che si “sente” a proposito di un video di minaccia, greve ed esplicita, nei confronti di Silvia Sardone, europarlamentare della Lega.

Questo video, che con trovata stilnovista si intitola “Fanculo la Sardone”, è stato postato sui social da un presunto rapper, Tal Mowgli_cll. Ha 1.600 follower, e quindi di sicuro non è un influencer, però la sua azione è molto grave e nessuno si è preso la briga di sottolinearlo. Ebbene, lo facciamo noi.

Questo video è stato girato nella parte alta di via Padova, a Milano, e questo signore di origine egiziana, con alcuni suoi soci mette in scena la cosiddetta “danza del coltello”. Nella canzone ci regala i seguenti versi: “Non mi serve la scorta” (allusione alla scorta della Sardone), “Cuggio ti farà svenire”, e viene inquadrato uno che non sappiamo se è il cuggio, il cugino, che fa la mossa di tirare pugni come un boxer, e ancora “la tua vie potrebbe finire”, con il francesismo di “vie” in luogo di “vita”. Insomma, questo gentleman dice che la vita di una donna, di una politica, che ha il torto di stare nel centrodestra, nella Lega, potrebbe finire.

Nel video vengono anche più volte mimate scene di sgozzamento; poi il cantautore rivendica “Sono egiziano, prendo tutto ciò che mi manca in Italia, questa è la danza del coltello”, per chi non l’avesse capito e pensasse fosse un inno pacifista; “Rappresento la nazione”, e poi fa un elenco: “Maciachini, Sesto, Sansiro, Corvetto, Certosa, ci trovi in tutte le zone”, cioè noi maranza di seconda generazione ci prendiamo tutto quello che ci manca in Italia e ci sono zone di Milano dove vale la nostra legge, non la vostra, la nostra “di animali della giungla”, dice un altro verso.

Allora, questo è il nostro appello: care femministe che suonate ogni giorno l’allarme sul bieco patriarcato del maschio bianco, sul maschilismo di cui è intrisa la cultura italiana, sul quotidiano rischio di femminicidio appena un maschio bianco italiano alza un sopracciglio, vi siete accorte che in questa canzone si sta invitando a commettere un femminicidio?

Capiamo che l’autore è un maranza, che è un egiziano di seconda generazione, e quindi è altro dal patriarca immaginario che avete in mente voi, però il vostro silenzio è ributtante. Coraggio, dite qualcosa su queste minacce a Silvia Sardone, alla quale va ovviamente la nostra solidarietà; oppure nascondetevi definitivamente nella vostra ipocrisia, anche perché è molto, molto spaziosa.


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