L’Ue è in vena di scherzi: Salis alla commissione casa
Giovanni Sallusti · 30 Gennaio 2025
Cari ascoltatori, l’ultima che ci arriva dalle istituzioni europee sembra uno scherzo di carnevale, o la caricatura di un’Europa anche più delirante e ideologica di quanto già sapevamo. Ilaria Salis, europarlamentare eletta nelle file di Alleanza Verdi-Sinistra, è stata nominata membro sostituto della Commissione casa: è come se avessero messo Dracula a capo dell’Avis, o Charles Bukowski alla lega contro l’alcol.
L’onorevole Salis ha annunciato la nomina sui suoi social, con tanto di foto all’incontro costitutivo della Commissione speciale sulla crisi degli alloggi nell’Unione Europea: “Come ho sempre fatto fuori dalle istituzioni, continuerò anche qui a battermi perché il diritto all’abitare sia garantito a tutte e tutti, senza eccezioni. Mai più case senza gente, mai più gente senza casa”.
Sappiamo che cosa vuole dire. Al di là del caso ungherese (che riguarda altro ma è ancora aperto, perché Ilaria è fuggita dal processo usando Avs come taxi), sappiamo che in Italia ha quattro condanne in giudicato, per esempio per resistenza a pubblico ufficiale durante lo sgombero di uno stabile, o per invasione di edifici: insomma, non ha il concetto di proprietà privata. Ricordiamo anche che all’onorevole Salis l’Aler lombarda aveva chiesto 90mila euro perché le contestava l’occupazione abusiva di un alloggio popolare – cosa che non ha rinnegato pur sostenendo che fosse lì continuativamente e altro – ma lei aveva ribadito: “Lo confesso, sono stata una militante del movimento di lotta per la casa. Se qualcuno pensava di fare chissà quale scoop è solo perché è sideralmente lontano dalla realtà sociale di tale movimento. Le pratiche collettive dell’occupazione di case sfitte, il blocco degli sfratti, la resistenza agli sgomberi e la lotta per la sanatoria rappresentano un’alternativa reale all’isolamento sociale e alla guerra tra poveri”.
Quindi l’agenda politica del nuovo membro della Commissione Casa del Parlamento Europeo è questa, occupazioni, resistenza gli sfratti. Il bello è che c’è chi si offende se si paragona, mutatis mutandis, l’attuale Unione Europea alla fu Unione Sovietica. Beh, se un’entità politico-istituzionale del continente prevede che l’onorevole Salis, portatrice di queste posizioni sulla proprietà privata (punto non indifferente nella storia valoriale europea), sia un membro della Commissione per la casa, allora l’aggettivo sovietico è davvero a un passo.