La voce di Oriana contro gli ipocriti della Memoria
Giovanni Sallusti · 27 Gennaio 2025
Cari ascoltatori, oggi è il Giorno della memoria, il giorno in cui si rievoca la tragedia suprema, l’annichilimento dell’umano allestito da uomini, l’abisso terribile di nonsenso del Novecento.
In alcuni casi questo giorno però si trasforma in un santino ipocrita, osceno: c’è sempre infatti quel rischio che questa giornata sia ricolma di ricordo e di buoni sentimenti nei confronti degli ebrei morti nella Shoah, ma che negli altri 364 giorni l’anno non si solidarizzi con gli ebrei vivi, spesso soggetto a minacce esistenziali in potenza analoghe. Per questo il nostro modo di celebrare il Giorno della memoria, il commento migliore, perché sia una memoria viva e attiva e non una reliquia, è leggere un articolo (abbiano omesso solo i brani legati alla cronaca del tempo) scritto da Oriana Fallaci nel 2002 su Panorama ma che sembra di stamattina.
“Io trovo vergognoso che in Italia si faccia un corteo di individui che vestiti da kamikaze berciano infami ingiurie a Israele, alzano fotografie di capi israeliani sulla cui fronte hanno disegnato una svastica, incitano il popolo a odiare gli ebrei. E che pur di rivedere gli ebrei nei campi di sterminio, nelle camere a gas, nei forni crematori di Dachau e Mauthausen e di Buchenwald e di Bergen-Belsen eccetera, venderebbero a un harem la propria madre.
Io trovo vergognoso che in Francia, la Francia del Liberté-Egalité-Fraternité, si brucino le sinagoghe, si terrorizzino gli ebrei, si profanino i loro cimiteri. Trovo vergognoso che in Olanda e in Germania e in Danimarca i giovani sfoggino il kaffiah come gli avanguardisti di Mussolini sfoggiavano il bastone e il distintivo fascista. Trovo vergognoso che in quasi tutte le università europee gli studenti palestinesi spadroneggino e alimentino l’antisemitismo.
Io trovo vergognoso (siamo di nuovo in Italia) che le Televisioni di Stato contribuiscano al risorto antisemitismo piangendo solo sui morti palestinesi, facendo la tara ai morti israeliani, parlando in modo sbrigativo e spesso in tono svogliato di loro. Trovo vergognoso che nei loro dibattiti ospitino con tanta deferenza i mascalzoni col turbante o col kaffiah che ieri inneggiavano alla strage di New York e oggi inneggiano alle stragi di Gerusalemme, di Haifa, di Netanya, di Tel Aviv. Trovo vergognoso che la stampa scritta faccia lo stesso, che si indigni perché a Betlemme i carri armati israeliani circondano la Chiesa della Natività, che non si indigni perché nella medesima chiesa duecento terroristi palestinesi ben forniti di mitra e munizioni ed esplosivi (tra loro vari capi di Hamas e Al-Aqsa) siano non sgraditi ospiti dei frati.
Io trovo vergognoso che l’ Osservatore Romano cioè il giornale del Papa, un Papa che non molto tempo fa lasciò nel Muro del Pianto una lettera di scuse per gli ebrei, accusi di sterminio un popolo sterminato a milioni dai cristiani. Dagli europei. Trovo vergognoso che ai sopravvissuti di quel popolo (gente che ha ancora il numero tatuato sul braccio) quel giornale neghi il diritto di reagire, difendersi, non farsi sterminare di nuovo. Trovo vergognoso che in nome di Gesù Cristo (un ebreo senza il quale oggi sarebbero tutti disoccupati) i preti delle nostre parrocchie o Centri Sociali o quel che sono amoreggino con gli assassini di chi a Gerusalemme non può recarsi a mangiar la pizza o a comprar le uova senza saltare in aria.
Trovo vergognoso che essi stiano dalla parte dei medesimi che inaugurarono il terrorismo ammazzandoci sugli aerei, negli aeroporti, alle Olimpiadi, e che oggi si divertono ad ammazzare i giornalisti occidentali. A fucilarli, a rapirli, a tagliargli la gola, a decapitarli.
Trovo vergognoso che quasi tutta la sinistra, quella sinistra che venti anni fa permise a un suo corteo sindacale di deporre una bara (quale mafioso avvertimento) dinanzi alla sinagoga di Roma, dimentichi il contributo dato dagli ebrei alla lotta antifascista. Da Carlo e Nello Rosselli, per esempio, da Leone Ginsburg, da Umberto Terracini, da Leo Valiani, da Emilio Sereni, dalle donne come la mia amica Anna Maria Enriques Agnoletti, fucilata a Firenze il 12 giugno 1944, dai 75 dei 335 uccisi alle Fosse Ardeatine.
Trovo vergognoso che anche per colpa della sinistra anzi soprattutto per colpa della sinistra, gli ebrei delle città italiane abbiano di nuovo paura. e nelle città francesi e olandesi e danesi e tedesche, lo stesso.
Trovo vergognoso che al passaggio dei mascalzoni vestiti da kamikaze tremino come a Berlino tremavano la Notte dei Cristalli cioè la notte in cui Hitler avviò la Caccia all’Ebreo. Trovo vergognoso che obbedendo alla stupida, vile, disonesta e per loro vantaggiosissima moda del politically correct i soliti opportunisti anzi i soliti parassiti sfruttino la parola Pace.
Trovo tutto questo vergognoso e vedo in tutto ciò il sorgere di un nuovo fascismo, di un nuovo nazismo. Un fascismo, un nazismo tanto pubblico e ributtante in quanto condotto e nutrito da quelli che ipocritamente fanno i buonisti, i progressisti, i comunisti, i pacifisti, i cattolici anzi i cristiani e che hanno la sfacciataggine di chiamare guerrafondaio chi come me grida la verità.
Sto con Israele, sto con gli ebrei, ci sto come ci stavo da ragazzina, cioè al tempo in cui combattevo con loro. Difendo il loro diritto ad esistere, a difendersi, a non farsi sterminare una seconda volta. E disgustata dall’antisemitismo di tanti italiani, di tanti europei, mi vergogno di questa vergogna che disonora il mio paese e l’Europa. Ed anche se tutti gli abitanti di questo pianeta la pensassero in modo diverso, io continuerò a pensarla così”.
Non c’è altro da aggiungere.