Elly popstar al tramonto mollata anche da Elodie
Giovanni Sallusti · 27 Gennaio 2025
Cari ascoltatori, il titolo di questa sera potrebbe essere “Chi l’ha vista?”, riferito alla molto ipotetica opposizione di Elly Schlein, la cui presenza negli snodi del dibattito va ormai cercata al microscopio. Al contrario, sul governo si può avere qualunque parere, ma non si può dire che non si stia muovendo: la premier chiude accordi per 10 miliardi con l’Arabia Saudita, e intanto il ministro Matteo Salvini porta a termine un’offensiva in Parlamento che smaschera la questione del sabotaggio dei treni.
Un esperimento istruttivo per vagliare la temperatura dell’opposizione è la data dell’ultimo post su X di Elly Schlein, che è del 19 ottobre, ovviamente contro Salvini. Sarà sicuramente colpa del fatto che X è dell’odiato Elon Musk che ha spinto alla virata il mondo delle big tech, le quali ora non fanno più da amplificatori della narrazione dem. Però ci sono altri segnali, anche piccoli ma significativi: per esempio lo sgretolamento della dimensione puramente pop (non politica, ma è l’unica che ha) delle apparizioni di Elly.
L’abbiamo vista sul palco con J-Ax, ai concerti dei centri sociali, e in generale ha sempre una certa aria da Dams permanente. Ora, finché Elly è insidiata dal mondo manovrato da Romano Prodi, con Ruffini e Gentiloni in fila, è anche normale. Ma se la leadership della super-starlette segretaria del Pd viene attaccata da una starlette vera, allora il problema si fa serio: parliamo di Elodie, la cantante che come una erinni attacca il patriarcato già di prima mattina a colazione e in teoria sarebbe una schleiniana di ferro. Ebbene, Elodie ha detto che non voterebbe Elly, anche se la conosce e qualche volta ci ha parlato. Che cosa le manca? Le hanno chiesto. Risposta: “Il carisma. E senza carisma è complicato farsi ascoltare. Quando le sento dire che considera il suo compito passeggero e sogna di fare la regista, perde forza e credibilità”. La erinni Elodie ha dato lezioni di lucidità e di realismo politico a Elly Schlein, che trova troppo svolazzante.
Un ulteriore affondo è arrivato da un altro scudiero del politicamente corretto, il comico Luca Bizzarri, che da comico aveva talento, ma poi ha scelto di convertirsi a trombone. Anche lui non ne può più, e lo ha detto sui suoi social: “Questa sinistra è la peggiore della storia, continuerà a lagnarsi del terzo bagno e dell’impresentabilità dei vincenti senza girarsi mai verso quello specchio che rifletterebbe quella loro infantile e rabbiosa inadeguatezza”. Insomma, è un basta Elly, basta bagni gender e fascismo ritornante, dicci qualcosa: questo invoca Bizzarri. Certo, va anche detto che quanto lei parla fa anche peggio: l’ultima affermazione apodittica e drammatica è stata “non possiamo proprio permetterci cinque anni di Trump”. E qui siamo noi a invocare che qualcuno le spieghi che il mandato del presidente degli Stati Uniti dura quattro anni. Povera Elly, sempre più evanescente.