Scuola chiusa per ramadan. Ma il fine-woke è vicino

· 22 Gennaio 2025


Cari ascoltatori, arrivano cronachette dalla periferia dell’impero: mentre al centro del mondo la rivoluzione-Trump spazza via la cultura buonista e quel marchingegno pseudoculturale noto come woke, che consiste nell’automortificazione, nel senso di colpa contro la propria cultura e nella sudditanza nei confronti di altre (quasi sempre quella islamica), visto che al di qua dell’oceano arriviamo sempre dopo, continuano a manifestarsi frammenti di questa malattia.

Questo non è nemmeno un frammento nuovo: come aveva fatto l’anno scorso, la scuola Iqbal Masih di Pioltello ha di nuovo annunciato la chiusura in concomitanza della festività islamica del ramadan, il 31 marzo prossimo, con le medesime motivazioni tra l’ideologico e il burocratico: per esempio che oltre il 40% degli studenti è di fede musulmana, il che vuol dire che quel giorno verrà negato il diritto allo studio al 60% degli studenti, immaginiamo in gran parte italiani, per un atto di sostanziale sottomissione culturale.

La scuola invece sostiene che si tratti di esigenze didattiche, perché gli alunni musulmani in quei giorni starebbero comunque a casa e perderebbero un giorno o due di scuola: ci sembrano lacune colmabili, il tempo di un raffreddore, ma a dominare è ancora l’ipocrisia dell’islamofilia woke che si nasconde dietro inverosimili esigenze didattiche. Fra l’altro non si tratta neppure di un caso isolato, come ha ricordato l’eurodeputata leghista Silvia Sardone: “Penso all’assurdo divieto di merenda durante il ramadan imposto lo scorso anno a Cremona per non urtare le sensibilità, o al corso su come portare il velo islamico in un istituto di Abbiategrasso”: cioè un corso di sharia, cioè di istituzionalizzazione dell’inferiorità della donna, in un istituto della Repubblica italiana, democratica e in teoria laica.

Il caso di Pioltello è magari materialmente meno grave di quelli ricordati, però ha un impatto simbolico importante, perché segna un arretramento dello Stato, che dovrebbe essere laico. Ma in questi casi non vedrete mai i laicisti che, al contrario, hanno sempre il ditino alzato ogni volta che si evoca un crocifisso, perché lo sono solo quando si tratta della nostra religione, quella cristiana e cattolica; mentre per la religione degli altri il ditino non vale e la laicità viene messa da parte. È di nuovo l’oicofobia teorizzata da Roger Scruton: l’odio, la vergogna per la propria casa, per la propria tradizione, combinata con l’apertura indiscriminata alle tradizioni altrui.

Chiudere delle scuole in Italia per ramadan è ancora più controintuitivo in questo momento in cui lo spirito del tempo viaggia in senso opposto: ma il mondo della scuola si trova spesso incastrato in certi anfratti ideologici, per cui forse occorrerà ancora un po’ di tempo. Comunque ormai è una battaglia di retroguardia, il ciclone Trump non potrà essere fermato e questi equivoci culturali cadranno del tutto: sarà il ritorno alla realtà, alla nostra storia, a rivendicare la nostra identità, la civiltà della persona, del diritto, dello Stato laico, dell’uguale dignità di ciascuno davanti alla legge. La ruota della storia avanza, quest’anno Pioltello chiuderà ancora per Ramadan, ma lo spirito del tempo, per fortuna, viaggia in tutt’altra direzione.


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